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mercoledì 29 febbraio 2012

Le novità editoriali per febbraio 2012 della casa editrice Rupe Mutevole Edizioni


Fondata nel 2004, la casa editrice Rupe Mutevole Edizioni ha avuto modo di espandersi nel settore tematico e geografico. Son ben diciassette le collane editoriali della casa editrice, diciassette sono dunque le braccia che accolgono la diversità per condurre oltre i confini territoriali e mentali. La denominazione delle collane è in linea con la politica della casa editrice, troviamo infatti: “Letteratura di Confine”, “Trasfigurazioni”, “Mappe di una nuova èra”, “Saggi”, “Rivelazioni”, “Poesia”, “Fairie”, “Atlantide”, “La quiete e l’inquietudine”, “Oltre il confine”, “Scritti in scena”, “Sopralerighe”, “Heroides”, “Poesia e vita”, “Echi dalla storia”, “Visioni”, “Margini liberi”, “Echi da internet”.

Ecco le novità per il mese di febbraio 2012:


“Nessuno dei vostri baci è caduto per terra” di Gigliola Biagini

Collana “Trasfigurazioni”. “Amava circondarsi di donne di ogni età purché vitali e ancora capaci di credere in un sogno. Sapeva ascoltare e riconoscere i segnali di bisogno che provenivano da ognuna. Come un perfetto libertino di altri tempi si destreggiava con disinvoltura tra le differenti richieste di attenzione. Consolava le deluse, pungolava le depresse, lusingava le superbe, era dolce con le dolci, passionale con le mature, tenero con le bruttine, maschio con le femmine ed efebico con le mascoline. Rivestiva con abilità ogni ruolo dell’amore. Ambiva a soddisfare e voleva essere amato da tutte. Difficile dire quanto ricevesse in cambio di tanta dedizione.”


“Danze Oniriche” di Iole Testa

Collana “Echi da Internet”. Ho conosciuto Iole in rete…ed ho subito capito che i suoi echi da internet mi avrebbero conquistata. Non è solo stata un’insegnante, Iole, ma, in più, possiede uno sguardo attento, un intuito acuto, che va ben oltre la classica diligenza di docente… Penetra nell’animo della gente, per coglierne, fino ad esaltarne, quel mondo che vorremmo ritrovare, quello fatto dai sani principi, che danno spazio ai valori della pace. Ci fermiamo mai durante la giornata per tendere l’orecchio a tutti coloro che, in qualche modo, si trovano in difficoltà?
O lasciamo che le cose ci scivolino addosso, che ogni dolore, ogni tristezza, ogni lacrima vengano sprecati inutilmente? Iole Testa riesce a cogliere il senso di un percorso, ad inviarci un messaggio di speranza, ad intravedere la luce in fondo ad un tunnel, quello in cui, sempre più spesso finiscono i nostri bambini, ingabbiati in deficienze più o meno gravi. E ci aiuta ad esorcizzare le moderne paure dalla vita dei nostri figli, fratelli, nipoti, quei fantasmi che la nostra società alimenta ogni giorno, stereotipati in manichini senz’anima e senza volto, una folla perfettamente vuota.


“La vita è troppo breve per non essere felici” di Francesca Colantoni Mazzucco

Collana “Trasfigurazioni”. Vi è mai capitato di avere 17 anni e sentirvi dentro dei vecchi di 70?
Oppure dire “no ma io non faccio nulla di monotono. Io odio la monotonia.” E poi sentirvi maledettamente monotoni? Ecco beh…Non so quanto sia giusto iniziare queste righe così. Ma in un modo o nell’altro dovevo pur iniziarle! Eh si perché.. più si legge e più ci si appassiona e più si vuole leggere e continuare a provare quelle emozioni che solo un libro può dare. Io per ritrovarmi qui a scriverne uno mio ho dovuto fare un grande percorso di decisione e di stupida autoconvinzione nel dire “ma no,ma che mi metto a scrivere.. ma devo studiare,devo andare in palestra, devo dormire, devo pensarci…devo devo devo…”, una semplice serie di scuse idiote per voler fuggire a qualcosa di nuovo e invitante. Mi è sempre piaciuto leggere già da quand’ero bambina. Ho iniziato con quei stupidi libri di fiabe con le pagine che se le sfregavi con l’indice profumavano di rosa canina, per non sentire i miei che urlavano dall’altra parte della casa mi rinchiudevo nella mia cameretta con la fantasia che vagava fra quelle pagine…


“Unico Assedio” di Christian Iacomucci, Lorenzo Campanella Morana, Stefania Mercantali, Laura Cuppone

Collana “Trasfigurazioni”. L’esuberanza nel tener serrata la versificazione di quattro ostaggi.
Un assedio prolungato che detiene i pensieri chiusi dietro una porta senza chiave, nessuna via d’uscita, i quattro protagonisti arresi dalla realtà si cimentano all’infinito nello scrivere le proprie emozioni, le proprie storie fantastiche ed i proprio ricordi. All’interno della stanza senza tempo e spazio, quattro autori si confrontano audacemente, non per incontrar la fuga ma per consolidare la vita dalle parole e, così iniziano a narrare consci del fatto che questo loro narrare non incontrerà mai fine. Christian Iacomucci, Stefania Mercantali, Lorenzo Campanella Morana e Laura Cuppone sono i protagonisti di “Unico Assedio”, raccolta formata, rispettivamente, da quattro sillogi poetiche: “Carnet”, “Olimpo Travel”, “Sinfonie di mondi” e “Tempesta perfetta”. Un originale anello di congiunzione tra la finzione letteraria e l’oggettività smaliziata, che si tramanda con la figura dell’esser propriamente assediato dal bisogno di sviluppare un discorso attorno ai propri intelletti.


“Figlia di un padre migliore” di Roberto Ioannilli e Milena Petretta

Collana “La Quiete e l’Inquietudine”. La lettura di questo romanzo, dona, inizialmente la sensazione di vivere situazioni a molti conosciute, che ci indicano la vita in una società piena di famiglie sfasciate o comunque con problemi e “panni sporchi” da lavare in casa. Ma continuando nell’osservazione degli eventi, che si susseguono intriganti, pieni di introspezione e di quella forza sentimentale che contraddistingue tutti i personaggi della storia, ci si accorge che si tratta di una particolarissima avventura esistenziale, tutta incentrata non tanto sui fatti, ma nell’analisi di essi.
Roberto Ioannilli è al suo secondo libro: dopo il successo con il singolare “IN CAMPER CON MARIE” romanzo nel quale ha smesso i panni del maschio per identificarsi nella donna, torna qui, accanto alla giovane Milena Petretta, autrice alla prima esperienza in prosa, per mettersi a confronto, per vestire la pelle di un padre lontano dalla figlia a causa di forza maggiore; una figlia che ritrova dopo dieci anni per un caso del destino e che lo condurrà a un faccia a faccia con se stesso, a un rimettersi in discussione come uomo e come padre. Dal canto suo Sara, la figlia, comprenderà che l’esistenza non è sempre decisa da noi stessi e dalle nostre intenzioni, ma da molti fattori concatenati.


“Lettera a Tommaso” di Alima Meli

Collana “La Quiete e l’Inquietudine”. Lettera a Tommaso è un libro godibilissimo, piacevole già dalle prime espressioni, dagli immediati palpiti di spontaneità che questa Autrice porta con sé e ne fa un uso magistrale, con una naturalezza sorprendente. Alima Meli, scrittrice milanese, appassionata anche di poesia, apre la sua avventura nelle collane della “quiete e dell’inquietudine” con una prova in narrativa che ha insite entrambe le sfumature: quieta per la saggezza che riesce a trasmettere, e inquieta per lo stile schietto e per i concetti caratteristici di chi vive pienamente il nostro periodo storico sulla propria pelle assaporandone ogni sfumatura, l’insofferenza nelle viscere, nel linguaggio, nella scrittura. Particolari che rendono ancora più interessanti sia lo stile che la vicenda narrata. Mi sono chiesta spesso, scorrendo le pagine, quanto e in che termini vi sia di personale ed autobiografico nel romanzo che pare a tratti surreale, profondo e portato all’esasperazione dei sentimenti, credo, volutamente. Le tematiche affrontate non sono quisquiglie: si passa dall’amore intenso alla piaga sociale dello stalking, dalle reazioni di una donna sola in una tragedia immensa fino al recupero della fiducia nell’esistenza, in quel bene forte per il pulsare vitale e la fede negli altri, la dedizione nei confronti degli amici, il rispetto della natura e degli animali. Al di là della storia del romanzo, credo vi sia moltissimo di Alima Meli in ogni pagina, molto dei suoi valori, della sua integrità, correttezza, lealtà.


“I cocci dell’anima” di Cristian Marrosu

Collana “La Quiete e l’Inquietudine”. Quando si parla di anima è difficile rimanere leggeri o ironici. Chi ne parla, anzi scrive, potrebbe esserne stato toccato in prima persona e raccoglie i cocci del dolore, della disperazione. Oppure potrebbe essere il portavoce di situazioni vissute da altre persone, ma è ovvio che il lavoro dell’artista è dettato soprattutto da grande sensibilità e capacità di calarsi nei panni altrui. Cristian Marrosu ha voluto mettersi alla prova con una narrazione di tipo classico, abbastanza scorrevole e apparentemente non tortuosa, però… E qui mi fermo. E’ il però che ci ha fatto pensare di trovare il pelo inquieto nell’uovo. E abbiamo scoperto che c’è. E probabilmente non è un semplice pelo, bensì un uragano che sta per scatenarsi all’improvviso. Il coccio è il rivestimento di quanto ormai andato in mille pezzi inevitabilmente, inesorabilmente, forse non recuperabile, però, appunto, la smania di una penna che a un certo punto scatta, fuoriesce con un inchiostro diverso, fluisce fino a toccarla di nuovo quell’anima lesa… ecco, l’anima uccisa. Presa in una tagliola, strizzata, fatta polvere, umiliata, offesa. Come rimediare a un dolore del genere? Impossibile. Ci vorrebbero altre vite. Altri libri, altre pagine, e poi non sarebbe uguale, l’individuo dovrebbe resettarsi, re-inventarsi, persino entrare in altre pelli. Forse. Ma il nostro bravo Autore ci fa pensare, con tale singolare romanzo, che può anche non essere così.


“È ancora vivo!” di Liel

Collana “Trasfigurazioni”.


“Distratti particolari pensieri” di Marco Pellacani

Collana “La Quiete e l’Inquietudine”. Pellacani non si estranea dal mondo dei più, da quel mondo che lo definisce diversamente abile, lui ci si immerge, lo vive intensamente e lo fa con gioia, percependo il suo dolore e, grazie a questo, sapendo vedere anche quello altrui. Lo vede, lo sfida, lo distrugge. La vibrazione più bella, più nitida nel respirare questo scritto, è stata per me proprio questa. Il lessico, la musicalità hanno contribuito poi a rendere ancora più intensa l’emozione: Marco Pellacani conosce l’alchimia dell’esistenza e la trasmette come un vulcano emette lava e calore, travolge, coinvolge, affascina. In poche parole: una lettera che diventa atto d’amore, proprio quello di cui tutti abbiamo bisogno, così tocca le corde degli animi, le fortifica, le avvince. Un chiaro esempio di umanità in un mondo di spade, di kamikaze, di armi e di vili interessi. In questo nuovo libro, che consiglio a tutti di assaporare, c’è tanta vita, tanta voglia di esserci e di essere, ma soprattutto c’è tanto amore.


“Insieme di parole” di Abele Fogazzi

Collana “La Quiete e l’Inquietudine”. Tutti i poeti, anche i maudits, cercano la bellezza oltrepassando le imperfezioni dell’essere, ecco che anche Abele Fogazzi attraversa tale fase con una marcia in più: lui ricerca la bellezza profonda, quella dell’anima, scopre le proprie debolezze, si fa portavoce di ogni soggetto e oggetto, dal malato alla miss, dall’ospedale al negozio. Una frase essenziale, tratta dalla lirica Cosa importa: “Vivi a testa alta, semplice, sincero, /fa che sulle labbra di ogni bambino nasca un sorriso”. Eccolo lì il concetto più radicato, la destrutturazione di tutto ciò che abbia una parvenza di significato, senza però lo scetticismo filosofico per esempio di Pirrone, ma come dicevo, quando c’è la sostanza tutto può essere messo in una discussione prima distruttiva e poi costruttiva. Il linguaggio semplice e semplificato è ovviamente il supporto del pensiero fogazziano, ma da ciò che egli propone possono nascerne dissertazioni più che profonde, più che filosofiche.


“L’ostinata poesia” di Roberto Bertero

Collana “La Quiete e l’Inquietudine”. “Lettere come fuoco, come ghiaccio, come storia. Voglio raccontare un po’ del mio romanzo, denudarmi e mostrarmi indifeso. Voglio essere perquisito perché ognuno possa scovare il mio essere. Tu che studi ciò che dico ma non sai chi io sia, spero tu possa immaginare le inquietudini e disegnare il mio identikit”. Così scrive Roberto Bertero rivolgendosi a me e a tutti i lettori che si avvicineranno a questa raccolta. Il romanzo è quello della sua vita, steso poesia dopo poesia, attimo dopo attimo con particolare abbondanza nella creazione, con punte di scrittura quotidiane, come un bisogno impellente, come esigenza diaristica per non perdere se stesso, mai. Da tutto questo fardello ho tratto gli stralci più significativi, quei pezzi che sanno d’anima, di vita stropicciata, vissuta appieno, sofferta e goduta. L’Ostinata Poesia è un’opera accattivante, mai noiosa, pregna di tutto quanto un uomo possa dire e provare sulla propria pelle, con tanto di certificato di garanzia, sì, la costanza di non smettere, anzi, l’impegno di crescere, di trovare le sfumature più graffianti. È bisogno puro quello del Nostro, è linfa che gli pulsa dal di dentro, lo si avverte ad ogni verso, laddove non può mancare il frenetico inquietarsi, le domande sacrosante dell’uomo in quanto tale, della persona con le sue debolezze, le sue paure, le sue emozioni.


“Parole dall’altro orizzonte” di Rosine Irénée Nobin

Collana “Poesia”. Si deve ad un sostanziale trilinguismo la singolare tonalità delle liriche di Rosine Nobin, creola-francese divenuta, per scelta e per amore, italiana.
Soggiacente a tutto è ovviamente il colorismo gemmeo del creolo. Dalle sue griffes e gradazioni discendono, in linea diretta, prima il francese e poi l'italiano, l'uno e l'altro in uno stato di traduzione e filiazione intima dal seme originario.
La lingua franco-europea - specialmente l'italiano di queste poesie - è in sostanza l'uguale idioma plastico di base, materiato di cose e luci, intarsiato coi riflessi del sole e del cielo, profumato di zucchero e vaniglia ed aromi tropicali.
È lo stesso idioma che arricchisce i testi di una colorita sintassi compositiva, delle figure serpentine e guizzanti, dei segni di puntuazione e di ritmica.
(...) La radice è un pezzo di memoria, ma anche una parte di realtà concreta, attuale. I lontani territori dell'infanzia ingenerano nostalgia e visioni vaste, nelle quali si riflettono fiori policromi d'eterna bellezza e mari argentati.


Per le novità editoriali per il mese di gennaio 2012:
http://oubliettemagazine.com/2012/01/25/le-novita-editoriali-per-gennaio-2012-della-casa-editrice-rupe-mutevole-edizioni/

Link utili per ordinare i libri e per visitare i siti di riferimento:
http://www.rupemutevoleedizioni.com/
http://www.reteimprese.it/rupemutevoleedizioni
http://www.facebook.com/pages/Ufficio-Stampa-Rupe-Mutevole/126491397396993

Alessia Mocci
Responsabile Ufficio Stampa Rupe Mutevole Edizioni

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