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sabato 31 maggio 2014

Costa Crociere è pronta a lanciare Costa Diadema

Per il mondo delle crociere il 2015 sarà sicuramente un anno speciale, soprattutto per quel che riguarda l’Italia e, in generale, il Mediterraneo. Costa Crociere, ovvero una delle compagnie di cartello per quanto riguarda le crociere italiane, è infatti prossima a lanciare Costa Diadema, ovvero una nuova nave davvero incantevole, oltre che grandissima. Costa Crociere ha già fissato per il prossimo novembre 2014 il varo tecnico, che si terrà nel Porto di Genova, e che costituirà dunque l’inaugurazione ufficiale di questa bellissima nave.

Sebbene Costa Diadema non sia ancora stata inaugurata, la compagnia ha già ufficializzato tantissimi aspetti interessanti circa questa imbarcazione, che presenta dei numeri davvero notevoli. A bordo, infatti, saranno a disposizione dei viaggiatori ben 1.862 cabine, dunque potranno prendere parte alla crociera migliaia e migliaia di passeggeri, tutti accomodati all’insegna del massimo comfort. La mole della nave, inoltre, è impressionante: 132.500 tonnellate complessive, ed una struttura davvero imponente, nonché molto sviluppata in altezza. Sebbene, come detto, manchino alcuni mesi all’inaugurazione ufficiale, Costa Crociere per il 2015 ha già sottolineato di voler curare in maniera molto rigorosa la ristorazione che sarà proposta ai passeggeri, ed allo stesso tempo si potrà usufruire, a bordo, di numerosi servizi di qualità.

Per quanto riguarda le crociere che si terranno su questa splendida nave, Costa Crociere ha già ufficializzato il lancio di una nuova crociera nel Mediterraneo che farà tappa in diverse splendide località. Esattamente, la crociera in questione partirà dal porto di Savona, proponendo ai viaggiatori delle tappe a Marsiglia, Palma di Maiorca, Barcelona, La Spezia e Napoli. Insomma, per quanto riguarda l’anno 201 le novità non mancheranno affatto, soprattutto nell’ambito delle crociere “Made in Italy”, e c’è davvero grande attesa per il lancio della nuovissima imbarcazione di Costa Crociere.

Le novità editoriali di maggio 2014 della casa editrice Rupe Mutevole Edizioni

Fondata nel 2004, la casa editrice Rupe Mutevole Edizioni ha avuto modo di espandersi nel settore tematico e geografico. Son ben venti le collane editoriali della casa editrice, venti sono dunque le braccia che accolgono la diversità per condurre oltre i confini territoriali e mentali. La denominazione delle collane è in linea con la politica della casa editrice, troviamo infatti: “Letteratura di Confine”, “Trasfigurazioni”, “Mappe di una nuova èra”, “Saggi”, “Rivelazioni”, “Poesia”, “Fairie”, “Atlantide”, “Oltre il confine”, “Scritti in scena”, “Sopralerighe”, “Heroides”, “Echi dalla storia”, “Visioni”, “Margini liberi”, “Echi da internet”, “Radici”, “Supernal Armony”. Ecco le novità editoriali per il mese di Maggio 2014 “La cenere del tempo” di Giovanna Fracassi Le liriche, grazie ad uno stile devoto alla brevitàs, sono da intendersi come brividi d’emozioni nei quali l’Io sibila verità che a voce alta non riuscirebbe mai a pronunciare. Come una foglia d’autunno, l’autrice è in un limbo, ha la consapevolezza che cadrà ma non sa quando il soffio del vento inaugurerà il suo nuovo viaggio. È una solitudine apparsa sin dalla nascita della foglia, l’energia creatrice aveva nascosto nella sua essenza un malinconico agitarsi di passioni e follie, nonché rimembranze di amori mai vissuti e di pulsazioni che non si incontrano nella vita reale. “Destini in versi” di Nadezhda Georgieva Slavova Scorre, in questa silloge poetica, la problematicità del senso e delle dinamiche della vita con la quale ciascun individuo si scontra: da un piano più riflessivo e conoscitivo, legato perlopiù alle oscurità, agli interrogativi, alle paure, alle sofferenze, al dolore, in cui il pensiero si agita e si lacera, si transita a quello più descrittivo-denotativo in cui il soggetto viene colto nel suo rapporto con ciò che lo circonda e con ciò che gli accade nella quotidianità. Da un lato il rapporto con sé e gli altri, dall’altro con gli eventi ed i luoghi. Il primo ambito poggia su un lessico fortemente connotativo entro il quale le scelte poetiche, talvolta, sconfinano nel simbolismo del verso ermetico; inoltre la lingua ha una ricchezza dinamica in virtù dell’analogia che stabilisce una somiglianza a livello concettuale oppure perché le metafore hanno un forte potere comunicativo ed evocativo, essendo i termini che la compongono talora lontani nel campo semantico. “L’orsacchiotto macchiato di sangue” di Raffaele Balsano "... Notai da un lato la sua gioia per l'acquisto in contrasto all'indifferenza della cassiera di turno. Non volle che venissi messo nel sacchetto, anche se elegante e riportante la scritta del negozio, ma preferì avere subito un primo affettuoso contatto con me. Fece togliere la targhetta riportante il prezzo e mi portò via da lì. Non mi sembrava vero, era come se stessi vivendo un bellissimo sogno e non avrei mai voluto svegliarmi." “Harmony Haiku” di Mark Drusco “Armony Haiku” è la nuova corrente musicale creata da Mark Drusco e nata dalla sua enorme passione per la poesia Haiku e per la sperimentazione musicale. Una sperimentazione che va oltre il confine sovrasensibile per insinuare altre possibilità di espressione che hanno il compito di emanare Bellezza. Brevissime storie che si susseguono e che mirano alla completezza armoniosa di melodia e significato. Il compositore e musicista Mark Drusco non ha posto limiti alla sua immaginazione ed il risultato è una piacevole scalata all’emanazione delle energie della Natura. Nella piccola pubblicazione inclusa nella confezione del cd viene trattato in un breve saggio il movimento musicale Harmony Haiku. “Memories” di Enzo Quaranta Io non sono un poeta… Capisco che introdurre una prima silloge affermando di non essere un poeta non sia molto coerente, ma è la verità. Tutto nasce per gioco, circa tre anni fa, quando Anna Maria, la donna della mia vita, trovando una mia poesia scritta a mano e lasciata sulla scrivania mi disse : “Bella, chi è l’autore?”. Le risposi che ero io e se da un lato rimase incredula, dall’altro mi spronò a continuare. Da ragazzo scoprii l’amore per la lettura, lo feci grazie alle mie professoresse di italiano, esigenti e severe, e grazie alla biblioteca comunale del mio paese, dove trascorrevo interi pomeriggi a studiare e leggere, in quel luogo silenzioso e surreale, pieno di libri colmi di polvere che desideravano essere sfogliati. Ho sempre continuato a coltivare questa passione se pur a momenti alterni, ma certo provare a scrivere è un’altra cosa, a maggior ragione a scrivere poesie. “Il sole nascosto” di Sebastiano Girlando Nella raccolta, si avvicenderanno tematiche differenti, tutte però legate al senso della vita, alla sua eterna bellezza. Riportandone anche le fasi più dolorose dell’umano vivere, ma trovando sempre un appiglio in quel “Sorriso” custodito in fondo al cuore di ognuno di noi. Versi semplici, spontanei, dal sapore antico delle cose buone. Pagine di verità e speranza, dove l’autore nella sua saggezza ci condurrà nel suo mondo interiore, descrivendone il volto dell’ amore, della gioia per la vita, della consapevolezza nella morte, ma soprattutto la sua grande fede, e non per ultimo la sua brillante e malinconica ironia che trapelerà nei suoi pezzi in vernacolo, dove tradizione e cuore si uniranno ancora una volta per regalarci emozioni autentiche, donate da questo Poeta della gente… per la gente. “Sissi la Barboncina” di Donata Di Girolamo Sissi, sporca affamata, denutrita con tre cuccioli da proteggere. Sissi, eroina che si adegua alla strada, ai randagi di ogni specie e che riesce a fare breccia anche nel cuore di Serafino, il cane più “cattivo” dell’ isola di Sant’ Agostino, per alla fine diventarne amica e salvatrice. Sissi che riesce a commuovere una intera comunità anche quelli che l’avevano abbandonata per strada. Sissi che diventa esempio per tutti. La vicenda è naturalmente molto fantasiosa, è una storia per ragazzi che dovrebbero leggere gli adulti. L’amicizia, la solidarietà, il perdono e l’appoggio per chi sta male dovrebbero essere credo per tutti noi. Per pubblicare con Rupe Mutevole Edizioni invia un'e-mail (info@rupemutevole.it) alla redazione inviando il tuo inedito, se vuoi pubblicare nella collana "Trasfigurazioni" con la collaborazione di Oubliette Magazine invia a: alessia.mocci@hotmail.it Info http://www.rupemutevoleedizioni.com/ https://www.facebook.com/RupeMutevole Fonte http://oubliettemagazine.com/2014/05/30/le-novita-editoriali-di-maggio-2014-della-casa-editrice-rupe-mutevole-edizioni/

venerdì 30 maggio 2014

Cerealia. La Festa dei Cereali. Cerere e il Mediterraneo. 2014

Dal 6 al 9 giugno torna “Cerealia. La Festa dei Cereali. Cerere e il Mediterraneo”, il festival culturale dedicato al mondo dei cereali, promosso da M.Th.I., ArcheoClub d’Italia sede di Roma, in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica di Cipro in Italia, il Ministero dell’Energia, Commercio, Industria e Turismo di Cipro, l’Ente Nazionale per il Turismo di Cipro, l’Associazione Nazionale dei Ciprioti in Italia NIMA. Tra i patrocini già concessi dalle istituzioni italiane, quello del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Regione Lazio, di Roma Capitale e di Expo Milano 2015.
Manifestazione dal respiro internazionale con un focus particolare sul Mediterraneo, al fine di valorizzare lo scambio interculturale, ogni anno il festival è dedicato a un paese diverso (ospiti delle precedenti edizioni Egitto, Turchia e Grecia). La dedica nel 2014 alla Repubblica di Cipro - che quest’anno festeggia 10 anni di adesione all’Unione Europea - vuole mettere in risalto quella che è stata da sempre la vocazione dell’isola: <essere un punto d’incontro tra popoli provenienti da orizzonti diversi e, da oltre quattordici millenni, essere una terra in cui si sono scontrati, ma anche spesso integrati armoniosamente Occidente e Oriente. L’isola ha sviluppato la sua civiltà come parte integrante del mondo mediterraneo, grazie alla sua capacità di usare le sue diverse risorse naturali per il proprio arricchimento e per quello delle popolazioni limitrofe. Cipro è stata definita “Isola di Afrodite” (a cui Cerealia farà una dedica speciale), perché il suo territorio ha accolto per millenni prima dell’arrivo dei Greci, il culto di una grande divinità mediterranea, la “Madre Terra”, con caratteristiche analoghe alla dea dell’amore ellenica> (L. Godart, Cipro l’isola di Afrodite).
Cultura, ambiente, territorio, società, economia, alimentazione e turismo, sono le tematiche affrontate dal festival attraverso tavole rotonde, performance, degustazioni, visite guidate e laboratori didattici. A Roma, il Museo Nazionale di Arte Orientale a Palazzo Brancaccio ospita il 6 giugno la cerimonia di apertura del festival alla presenza delle rappresentanze diplomatiche di Grecia e Cipro. Il 6 e il 7 giugno nello stesso museo si svolgono conferenze, laboratori e degustazioni. Allo Stadio di Domiziano, il 7 giugno ha luogo una giornata dedicata al “senza glutine” in collaborazione con AIC Lazio, con blind test, seminari e laboratori. Il 7 e l’8 giugno il Mercato Contadino di Campagna Amica al Circo Massimo accoglie laboratori, una mostra sulla Puglia contadina e video; al Mercato Contadino di Capannelle l’8 giugno c’è un laboratorio sulla pasta madre. Il programma romano si conclude il 9 giugno all’Auditorium di Mecenate, con un incontro sulle donne in agricoltura e un omaggio al Bimillenario di Augusto.
Come ogni anno Cerealia non si ferma a Roma: il 7 giugno l’associazione La Lestra di Tarquinia, nell’Area Archeologico-didattica del Comune di Tarquinia, presenta un ricco programma d’incontri, laboratori, degustazioni e spettacoli. Sempre il 7 giugno, ad Ariccia, si ripete il laboratorio sulla pasta madre organizzato dal Associazione Consorzio a km0. Grazie al gemellaggio con le Idi Adrianensi di Tivoli (sett. 2014), un evento si svolge l’8 giugno nell’Area Archeologica di Villa Adriana (Tivoli). Cerealia quest’anno raggiunge poi anche il nord Italia: ad Altino (VE), tra maggio e giugno, sono in programma eventi culturali, degustazioni, visite guidate.
I promotori e partner di Cerealia intendono, attraverso un progetto che valorizzi anche la riscoperta della cultura dei territori, salvaguardare il valore della terra e delle culture autoctone, e ricostruire la catena di valore tra il territorio di produzione e la tavola del consumatore, riportando in vita anche usi e costumi antichi, fondati sul rispetto della terra e dei suoi frutti, al fine di creare una catena virtuosa, che possa contribuire a diffondere una cultura di condivisione delle esperienze anche per un turismo più qualificato – fondamentale per l’Italia dal punto di vista dei beni culturali, dell’ambiente, dell’enogastronomia – e quindi strettamente legato alla qualità della vita. Cerealia è poi una kermesse che punta a valorizzare le scelte sostenibili, il mondo dei biologico e della produzione locale.

I promotori del festival ringraziano gli sponsor, i partner organizzativi e tecnici e tutte le istituzioni ed organizzazioni patrocinanti che hanno aderito. Il programma – in  allegato - è disponibile sul sito del festival con il dettaglio dei singoli eventi e le modalità di partecipazione (molti gli eventi gratuiti): www.cerealialudi.org

giovedì 29 maggio 2014

Ricominciamo da Noi nella domenica sera di LazioTV

L’attrice Chiara Pavoni nel cast del programma con tutta la sua professionalità e simpatia conquisterà il pubblico.
Per la domenica sera di LazioTV sono in programma tantissime novità. Concluso il campionato calcistico, la rete laziale per eccellenza parte con una nuova trasmissione canora “Ricominciamo da Noi” ideata dal produttore televisivo Aldo Longo.

Lampade Artigianali Km0: Nasce il nuovo sito Oceano Oltreluce

Oceano Oltreluce, azienda di illuminazione milanese, propone il nuovo sito in cui presenta le 3 linee di prodotti: collezione Oceano, Alluminia e ME.LAmpade, l’innovativa collezione dilampade artigianali km0.
Nuovo sito Oceano Oltreluce: 3 collezioni di lampade italiane ecosostenibili.
L’azienda di illuminazione, nata nel 1981 dall’idea di alcuni giovani designer, rinnova il proprio sito attraverso una nuova grafica e un ampliamento dei contenuti, strutturati in modo semplice e intuitivo, cosi da facilitare la navigazione.
La nuova configurazione del sito Oceano Oltreluce prevede una mirata ripartizione dei prodotti e dei temi più significativi nella storia della società, che illustrano al visitatore la realtà e il pensiero dell’azienda. Tramite le varie sezioni in cui è suddiviso il sito vengono presentate l’azienda, la sua storia, i suoi principi e le tre collezioni di lampade italiane ecosostenibili: dalla storica Alluminia (1985) all’innovativa linea LED ME.LAmpade (2013), passando per i modelli classici della Collezione Oceano (1981). Nella sezione dedicata a ciascuna collezione è possibile visualizzare tutti i modelli attraverso immagini, disegni e schede tecniche.
Nuovo sito Oceano Oltreluce: 3 collezioni di lampade italiane ecosostenibili.
Oceano Oltreluce produce lampade artigianali km0 e, fin dalla sua nascita, ha puntato su qualità e artigianalità, valori importanti in un mercato in cui prevalgono quantità e serialità. Queste prerogative si ritrovano nella scelta di forme, lavorazioni tecniche e materiali altamente innovativi, nonchè nella cura dedicata a ogni singolo dettaglio e nel controllo rigoroso durante il processo di produzione.
Inoltre, la realizzazione degli apparecchi di illuminazione avviene interamente “in casa”, tanto che si può tranquillamente parlare di lampade artigianali km0 (tutti i fornitori infatti si trovano a una distanza inferiore ai 20 km rispetto alla sede dell’azienda).
La scelta di una produzione interamente Made in Italy deriva da una forte attenzione nei confronti dell’Ambiente e della Natura. Il risultato è visibile: 3 linee di lampade italiane ecosostenibili e totalmente riciclabili.
Data l’importanza di tali principi, il nuovo sito Oceano Oltreluce propone un’apposita sezione, quella dell’ “Eco-sostenibilità”.
Oceano Oltreluce - ME.LAmpade, collezione a LED
In linea con la filosofia attenta dell’azienda è stata recentemente creata la collezione Led ME.LAmpade, la cui peculiarità consiste nell’assenza dell’alimentatore (funziona a tensione di rete). Ciò ha permesso di ottenere linee originali e minimaliste, oltre a consentire una maggiore durata dei Led dell’apparecchio. Non va dimenticato che la collezione ME.LAmpade riduce i consumi nell’ordine del 70% circa.

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Ufficio Stampa Edinat – Laura Floris
La Rivista della Natura
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Tel. +39 (0) 39.92.39.108

mercoledì 28 maggio 2014

Powerdrone Riprese Aeree, la tecnologia più sofisticata si coniuga con l’emozione di immagini uniche

Verona - Dalla passione di alcuni professionisti per il volo e la fotografia nasce a Verona Powerdrone, un'azienda specializzata nelle riprese aeree mediante droni (www.powerdrone.it).
Grazie all'utilizzo di droni professionali di ultima generazione e di un'attrezzatura fotografica di primissimo livello, Powerdrone realizza immagini e filmati aerei per gli usi più svariati: industriali, agricoli, commerciali, urbanistici, promozionali e pubblicitari, documentari, ispettivi e di monitoraggio, sicurezza ambientale ma anche per manifestazioni ed eventi di vario genere, come gare sportive, video aziendali o matrimoni.
I droni, minielicotteri a controllo remoto dotati di sofisticatissime telecamere e "occhi" elettronici, non solo consentono di compiere riprese dall'alto e passaggi a bassa quota con voli radenti, ma rendono possibili immagini diversamente non realizzabili.Grazie al sistema di trasmissione video delle immagini ad oltre un chilometro di distanza e un controllo perfetto delle inquadrature da terra in FPV (first person view), Powerdrone coniuga l'emozione e la spettacolarità di immagini uniche con la raffinata tecnologia di derivazione militare e la precisione nei controlli. Un'antenna GPS ad alta sensibilità permette all'elettronica di bordo di conoscere in ogni istante la posizione del drone, la sua velocità e spostamenti. Il sistema consente di contrastare il vento, mantenere la posizione nelle fase di hovering, ritornare al punto di decollo in caso di perdita del segnale radio, volare in autonomia nei punti gps, geotagging automatico delle fotografie ecc.
Rilevante, infatti, è la scelta di Powerdrone che, in un settore molto competitivo, ha deciso di puntare su una tecnologia gimbal brushless (stabilizzatori di telecamera con giroscopio montati su supporti antivibranti), più costosa e meno versatile di altre, ma che in compenso consente di ottenere immagini straordinariamente stabili e nitide in ogni condizione di volo, anche con venti forti o manovre accentuate. Le immagini realizzate con gimbal brushless sono di qualità migliore: ciò non solo rappresenta un valore aggiunto, ma si traduce anche in un'economia di tempo e di costi dell'editing per l'utente finale.


Info e contatti
sito web: www.powerdrone.it
mail: commerciale@powerdrone.it
video: http://youtu.be/VSJ-AbADH2w

SIR Partner Nazionale Cantanti: Partita del Cuore allo stadio Franchi di Firenze

Lunedì 19 maggio si è giocata allo Stadio Artemio Franchi di Firenze l’annuale Partita del Cuore, un evento, trasmesso in diretta su Rai1, che oramai è entrato a far parte delle abitudini mediatiche degli italiani, un po’ come il Festival di San Remo o i Mondiali di calcio. Solo che a differenza di questi appassionanti appuntamenti mediatici, la Partita del Cuore “non è solo un momento di gioia ma anche un evento a sostegno di fondazioni ed organizzazioni benefiche” come ha spiegato il Prof. Matucci Cerinic e per questo la Società Italiana di Reumatologia (SIR), di cui Matucci è Presidente, ha scelto di sostenere.
Non solo. La Partita del Cuore che si è appena giocata e che ha raccolto un vastissimo riscontro di pubblico con oltre 39.000 biglietti venduti, ha celebrato i 20 anni di Emergency, l’ONG di Gino Strada, impegnata da sempre contro la guerra e contro la povertà, che ha curato e salvato circa 6 milioni di persone, una ogni due minuti, spesso in contesti di guerra e che sta investendo grandi sforzi anche in Italia, dove i poveri aumentano di giorno in giorno.
Per la Società Italiana di Reumatologia è stato dunque un successo non solo dal punto di vista numerico ma anche di immagine, poiché proprio in concomitanza con questo evento di grande impatto è partita la campagna di sensibilizzazione sull’importanza della diagnosi precoce delle Malattie Reumatiche, che in Italia colpiscono circa 5 milioni di persone e rappresentano la seconda causa di invalidità, dopo le malattie cardiovascolari.
NONèVERO_SIR Reumatologia
Una campagna di comunicazione, fortemente voluta dalla SIR, per dire di no ai luoghi comuni sbagliati e ai pregiudizi che circondano le Malattie Reumatiche, attraverso tre semplici parole “NON E’ VERO” e un testimonial giovane e conosciuto, l’attore televisivo e cinematografico Giorgio Pasotti, che ha scelto tra l’altro di giocare la Partita del Cuore proprio nella squadra di Gino Strada, rimarcando così sia il forte legame tra le due Associazioni sia il desiderio di “arrivare” ai più giovani. Tra i giocatori scesi in campo con il testimonial di SIR citiamo: Riccardo Scamarcio, Raul Bova, Paolo Bonolis, Niccolò Fabi, Luca Barbarossa, Claudio Baglioni, Alex Britti, Cristiana Capotondi, e i miti del pallone, con il numero 10 per eccellenza Giancarlo Antognoni, e poi Batistuta, Francesco Toldo, Luca Toni, il capitan Pasqual, B.Valero e mister Montella, il grande capitano dell’Inter J. Zanetti, Di Natale e Roberto Baggio, che ha segnato il gol del definitivo 4 a 4.
Durante l’intervallo, la diretta in prima serata di Rai1 ha colto un emozionato Prof. Matucci che insieme a Giorgio Pasotti raccontano a Carlo Conti, presentatore della serata, il significato della campagna “NON E’ VERO!”.
La SIR, grazie anche al contributo di FIRA (Fondazione Italiana per la Ricerca sull’Artrite) sarà partner ufficiale della Nazionale Cantanti per tutto il 2014 e sta già mettendo in campo un nuovo appuntamento calcistico, che si terrà nel mese di novembre.
Ricordiamo che riconoscere una Malattia Reumatica è oggi fondamentale in quanto la diagnosi precoce permette di intervenire quanto prima ed evitare i danni provocati dalla malattia. Questo a tutela soprattutto dei giovani e delle fasce più deboli della società, come gli anziani e le donne, che troppo spesso tardano a consultare un medico, per reticenza o perché indaffarate a seguire casa, lavoro, figli o nipotini. Le malattie reumatiche sono molto eterogenee sia per la sintomatologia sia per i segni con cui si presentano che possono mettere in allerta il paziente. Certamente sono molto spesso accomunate dal dolore articolare che tende a peggiorare nel tempo. Se, viceversa, tempestivamente diagnosticato e affrontato da un medico esperto e competente della materia quale è il Reumatologo, il dolore o le manifestazioni delle malattie reumatiche possono essere tenute sotto controllo, consentendo in tal modo al malato di tornare a vivere serenamente, mantenendo la sua qualità di vita senza perdere la capacità lavorativa.
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martedì 27 maggio 2014

Prima colazione? Fa bene alla famiglia!

Oggi 1 famiglia su 3, praticamente ogni giorno, si riunisce al gran completo per vivere un rito che nonostante impegni e orari diversificati, resiste a ogni cambiamento sociale: la prima colazione in famiglia. 
Secondo quanto emerso dall’indagine realizzata dal neonato Osservatorio Doxa-AIDEPI “Io comincio bene” dal titolo “La prima colazione in famiglia? Fa bene alla famiglia”, esisterebbe un vero e proprio “fattore famiglia” che influenza, positivamente, l’approccio al primo pasto della giornata.
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La colazione che fa bene alla famiglia - La prima colazione in famiglia resta uno dei simboli dell’identità familiare, un rito che nonostante impegni e orari diversificati, resiste, al pari del pranzo della domenica, a ogni cambiamento sociale. E’ quanto emerge dall’indagine presentata lo scorso 21 maggio “La prima colazione in famiglia? Fa bene alla famiglia”, realizzata dal neonato Osservatorio Doxa-AIDEPI Io comincio bene che fotografa gli atteggiamenti di 9 milioni di nuclei familiari, quelli con bambini e ragazzi tra i 5 e i 24 anni (37% del totale della popolazione). 
Oggi 1 famiglia su 3, praticamente ogni giorno, si riunisce al gran completo a colazione e 1 su 2 consuma questo pasto almeno in presenza di un genitore.
La ricerca ha evidenziato che esiste un vero e proprio “fattore famiglia” che influenza, positivamente, l’approccio al primo pasto della giornata. Quando la si vive con i propri parenti, ad esempio, la prima colazione non la salta quasi nessuno: il 91% dei componenti la fa, si cerca di farla durare un po’ più a lungo (35%, che secondo i ragazzi sale al 64%), si preferisce godersela a casa (scelta condivisa dall’84%), mangiando quasi sempre (8 volte su 10) gli stessi prodotti o addirittura le stesse marche all’interno del nucleo familiare.
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Una buona notizia, anzi due - La buona notizia è che rispetto allo scorso anno cala drasticamente (dal 16 al 5%) il numero dei ragazzi che la saltano. Anche grazie all’esempio dei genitori: se loro fanno colazione aumenta del 50% la propensione dei figli a farla
L’altra buona notizia, è che la campagna nata lo scorso anno per promuove il valore della “buona” prima colazione, e che vive su questo blog, si arricchisce di un nuovo tassello: l’Osservatorio “Io comincio bene”. Il neonato Osservatorio porta la prestigiosa firma dell’Istituto di ricerca Doxa e di AIDEPI, monitorerà la prima colazione e i suoi cambiamenti nel tempo, posizionandosi come fonte aggiornata d’informazioni su questo importante tema in continua evoluzione.

In libreria la novità editoriale di Vincenzo Di Michele: Come sciogliere un matrimonio alla Sacra Rota, Fernandel Editore

A giugno in libreria ci sarà una grossa novità: l’uscita della nuova pubblicazione dell’eclettico scrittore e giornalista romano Vincenzo Di Michele, noto per l’impegno nel sociale con pubblicazioni che spaziano dalla tematica della Seconda Guerra Mondiale alla biografia del calciatore Pino Wilson. La sua nuova sfida editoriale “Come sciogliere un matrimonio alla Sacra Rota” conferma Fernandel Editore come una casa editrice solida ed affidabile. L’autore in questo nuovo saggio indaga sul continuo aumento dei coniugi che uniti in matrimonio, attraverso il rito religioso, allorché in crisi coniugale, optano per lo scioglimento della loro unione innanzi ai Tribunali ecclesiastici anziché per la procedura civile. Ci si chiede se sia una scelta di carattere religioso per avere una possibilità di risposarsi in chiesa o altrimenti, se si vuole mirare al beneficio economico visto che le sentenze di nullità ecclesiastiche comportano la cessazione di qualsiasi onere economico verso l'ex coniuge, tra cui appunto l’assegno di mantenimento. Nel libro “Come sciogliere un matrimonio alla Sacra Rota” sono riportati più di trenta casi pratici di annullamento matrimoniale dovuti al verificarsi di alcuni comportamenti dei coniugi in cui erano presenti dei vizi, tra cui: l’immaturità, la simulazione, l’egoismo, la timidezza, l’incapacità, la malattia, il timore, il maschilismo, l’infedeltà, la gelosia, l’infertilità, l’esclusione della prole, l’impotenza ed i comportamenti sessuali trasgressivi. Vengono quindi descritte le modalità di svolgimento processuale e soprattutto, si analizzano i costi che si devono affrontare e gli eventuali oneri aggiuntivi al Tribunale della Rota Romana. BIOGRAFIA Vincenzo Di Michele nasce a Roma nel 1962. Laureato in Scienze Politiche si è avviato all’attività giornalistica con pubblicazioni in materia legislativa ed in particolare sulla normativa del Codice della Strada. LIBRI “La famiglia di fatto” (2006, un’analisi sulle tematiche della convivenza more uxorio); “Io prigioniero in Russia” (2008, oltre 50.000 copie vendute, vincitore di premi alla memoria storica); “Guidare oggi” (2010, un manuale di guida per le insolite problematiche stradali); “Mussolini finto prigioniero al Gran Sasso” (2011, una revisione dei fatti storici sulla prigionia del Duce a Campo Imperatore nel settembre 1943); “Pino Wilson, vero capitano d’altri tempi” ( 2013, la biografia ufficiale dello storico calciatore della Lazio campione d’Italia nel 1974) “Come sciogliere un matrimonio alla Sacra Rota” (2014) Written by Alessia Mocci Addetta Stampa alessia.mocci@hotmail.it Info http://www.vincenzodimichele.it/ http://it.wikipedia.org/wiki/Vincenzo_Di_Michele http://www.fernandel.it Fonte http://oubliettemagazine.com/2014/05/12/in-libreria-la-novita-editoriale-di-vincenzo-di-michele-come-sciogliere-un-matrimonio-alla-sacra-rota-fernandel-editore/

sabato 24 maggio 2014

Identità e memoria collettiva, appuntamento con “Maruzza di Pietro Floridia: la passione oltre le regole sociali”

Modica (RG) - Venerdì 30 maggio alle ore 17.30 a Palazzo della Cultura (Corso Umberto I, 149) si terrà un incontro dal titolo "Maruzza di Pietro Floridia: la passione oltre le regole sociali", organizzato dall'Unità operativa complessa di Psichiatria di Modica in collaborazione con la Fondazione Giovan Pietro Grimaldi, nell'ambito dell'iniziativa "Identità e memoria collettiva - Tre linguaggi per raccontare il territorio".
L'incontro, terzo e ultimo appuntamento di "Identità e memoria collettiva", è incentrato sulla "Maruzza" del celebre musicista Pietro Floridia (Modica 1860 - New York 1932). L'opera, composta nel 1894, racconta una storia di passione e pregiudizi, amore e morte ambientata nella città della Contea sullo sfondo della società contadina dell'epoca. Saranno Ausilia Pluchino al pianoforte e le voci narranti di Carmelo Gugliotta e Simonetta Cuzzocrea a far rivivere le atmosfere musicali e la trama dell'opera, mentre lo storico Giuseppe Barone inquadrerà la "Maruzza" nel milieu sociale e culturale della fine dell'Ottocento.


L'evento rappresenta il momento conclusivo di un percorso pensato per gli operatori sanitari e gli utenti dell'U.O.C. nell'ottica di una condivisione dei processi di cura, ma aperto anche alle Istituzioni e alla città, che si è articolato in tre incontri dedicati al linguaggio verbale (14 febbraio, "Il culto mariano nella tradizione popolare: le parole ed i gesti del conforto" di Marcella Burderi), architettonico (28 marzo, "Il complesso del Carmine a Modica: la memoria costruita" di Eugenia Calvaruso) e musicale. Tre linguaggi, un obiettivo comune: analizzare le modalità con cui l'individuo e la società riescono a superare i momenti di crisi e le difficoltà, attraverso il recupero delle radici e la consolazione, la ricostruzione e la trasformazione artistica, per suggerire nuove chiavi di lettura del disagio.
Non a caso il Piano strategico per la Salute mentale pone l'accento sul ruolo sempre più centrale dei Dipartimenti di Salute mentale nella definizione di strumenti di prevenzione, cura e riabilitazione, non esclusivamente sanitari ma culturali in senso ampio.


Info e contatti
Fondazione Giovan Pietro Grimaldi
Corso Umberto I, 106 - Modica (RG)
tel. 0932 757459
mail: info@fondazionegpgrimaldi.it

venerdì 23 maggio 2014

“Per Nisveta, con Nisveta”, la Galleria Lo Magno ricorda l’artista con una collettiva

Modica (RG) - Nel dicembre 2012 veniva a mancare Nisveta Kurtagic Granulo, artista di origine bosniaca ma modicana d'adozione. La Galleria Lo Magno, che si onora di annoverare le sue opere nella propria collezione permanente, la ricorda con una mostra intitolata "Per Nisveta, con Nisveta".
La mostra, allestita negli spazi espositivi di via Risorgimento 91/93 in collaborazione con la famiglia Kurtagic Granulo, si inaugurerà domenica 1° giugno alle ore 19.30. 
Si tratta di una collettiva che propone diciannove opere di altrettanti artisti – Gianni Allegra, Ilde Barone, Salvo Barone, Sandro Bracchitta, Carmelo Candiano, Mavie Cartia, Giuseppe Colombo, Giovanna Gennaro, Maria Guastella, Piero Guccione, Giovanni Lissandrello, Silvana Maltese, Sebastiano Messina, Ignazio Monteleone, Ettore Pinelli, Franco Polizzi, Francesco Rinzivillo, Franco Sarnari e Renza Sciutto – che sono intervenuti su due incisioni di Nisveta Kurtagic Granulo.
Il risultato di ogni opera è un connubio affascinante e imprevisto, che asseconda ora i ritmi astratti dell'opera originale, come nel caso di Bracchitta, Candiano, Pinelli; ora valorizza gli spunti figurativi, come negli interventi di Guccione, Sarnari e Colombo. In mostra anche due sculture, realizzate con la tecnica Raku da Silvana Maltese e Renza Sciutto, che condividevano con l'artista bosniaca l'amore per il Giappone.
«E allora – scrive Elisa Mandarà nel catalogo della mostra – non è solo omaggio, l'opera che ciascuno dei diciannove autori in mostra ha tributato a una figura alta di artista. Nisveta è chiamata allo scambio, al colloquio, medium eccezionale l'arte, che non di rado riesce a stabilire ponti di cristallo tra dimensioni distanti». 
Nisveta Kurtagic Granulo (Sarajevo 1962- Roma 2012) nel 1992 si era trasferita a Modica dove si era fatta conoscere e apprezzare sia come architetto che come artista.
La mostra resterà aperta fino al 28 giugno e potrà essere visitata dal martedì al sabato dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 16.00 alle 20.00. 


Info e contatti
Galleria Lo Magno
Via Risorgimento, 91/93, Modica (RG)
Tel: 0932 763165
mail: gallerialomagno@virgilio.it
web:www.gallerialomagno.it

mercoledì 21 maggio 2014

Rivista della Natura: Il Festival dei gufi vi aspetta a Grazzano Visconti

Torna quest’anno l’ evento biennale che attira un pubblico proveniente da ogni continente: il Festival dei gufi.
Giunta alla quarta edizione, è considerata la più importante manifestazione internazionale dedicata ai gufi e al mondo dei rapaci notturni.
E, quest’anno La Rivista della Natura è Media Partner di questo importante evento di natura.
festival dei gufi 2014- the event
Il Festival si svolge a Grazzano Visconti, alle porte di Piacenza, nel weekend-ponte che va dal 31 maggio al 2 giugno: una vera e propria Kermesse di natura che non ha eguali per dimensioni in Italia, considerando che si svolge su oltre 30 ettari!
Il Festival dei gufi rivolge il proprio invito a un target molto ampio: famiglie, semplici appassionati o esperti, curiosi o collezionisti. Ciò è possibile grazie a un’offerta di iniziative, mostre e incontri capaci di interessare un pubblico vario e composito che ama la natura. Sarà possibile osservare i gufi dal vivo – ma non gli spettacoli di falconeria! – nel pieno rispetto degli animali, poiché il Festival dei gufi fornisce una moderna chiave di lettura per la divulgazione e conoscenza dell’ecologia degli Strigiformi. La manifestazione sarà allestita nel Borgo medioevale di Grazzano e nel Parco del Castello – aperto eccezionalmente durante la manifestazione – con una sequenza di eventi ricreativi e approfondimenti adatti a tutti e che logicamente, vedranno nel “gufo” il comune denominatore.
Civette Moreno Nalin
La maggior parte delle iniziative sarà a orario open-non-stop, salvo il programma degli interventi nell’area conferenze denominata Gufoliveshow e l’area Workshop, i cui orari saranno disponibili on-line a ridosso della manifestazione.
Interessantissime e di straordinario livello le mostre fotografiche dedicate ai rapaci notturni. Una mostra sarà dedicata al Gufo delle nevi con foto splendide di Fabrizio Moglia; un’altra mostra intitolata “Strigiformes”sarà dedicata ai 13 rapaci notturni del nostro continente. Grande il fascino anche dell’esposizione “Le fate della notte: civette del mondo”: con foto di grande suggestione che arrivano da decine di fotografi di ogni parte del mondo. Le foto stampate su supporti giganti vi lasceranno senza fiato.
Lo stand de La Rivista della Natura sarà in prossimità delle rassegne di fotografia. Inoltre, proprio presso lo stand di Natura potrete trovare la Gufoguida, piccola e completa guida dedicata ai rapaci della notte.
Layout 1
All’interno del Festival dei gufi sarà realizzata un’area mercato senza eguali, con artigiani provenienti da ogni parte del continente europeo, capaci di plasmare, con la propria arte e abilità manuale, gufi da collezione di ogni tipo e materiale (vetro, legno, ferro, rame, bronzo, ceramica, raku, cotto, stoffa, pietra…). Per i collezionisti di gufetti è un “must” imperdibile.
Una sezione speciale e molto vasta – si chiama Gufolandia – attende i ragazzi e i bambini che potranno passare ore a divertirsi con i più svariati laboratori di educazione naturalistica per diventare “gufologi”.
A questo punto non resta che annotarsi le date per non perdere l’evento di natura dell’anno!


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Ufficio Stampa Edinat – Laura Floris
La Rivista della Natura
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Enrico Dal Covolo: presentazione "Il volto umano del marketing" di G. Manzone

Pontificia Università Lateranense, alla presentazione del volume di G. Manzone “Il volto umano del marketing. Un approccio etico-antropologico”, il saluto del Rettore Magnifico dell’ateneo,Mons Enrico Dal Covolo. “Il lavoro del prof. Manzone rappresenta un utile contributo alla comune riflessione tra esperti di etica sociale, scienziati sociali, economisti e operatori economici. Comprendere il processo tortuoso e complesso che fa di un “prodotto” un “bene economico” non è mai un’operazione banale, non è mai un sapere scontato, appunto perché si ha a che fare con la persona, con il suo “volto”, con la sua storia” ha affermato il Rettore Dal Covolo.
Dal Covolo_Rettore
Riportiamo di seguito il saluto del Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense, monsignor Enrico dal Covolo, alla presentazione del volume di G. Manzone, “Il volto umano del marketing. Un approccio etico-antropologico”, avvenuta venerdì 15 novembre 2013 presso l’ateneo romano.
1. Il volto umano del marketing è il titolo del nuovo libro pubblicato dal prof. Giovanni Manzone, ordinario di Teologia sociale nel nostro Istituto Pastorale Redemptor hominis.
Si tratta di un titolo provocatorio, perché verrebbe immediatamente da chiedersi se possa esistere un marketing dal volto umano e, se sì, in che senso e in che cosa esso si distinguerebbe da un marketing dal volto disumano.
Non entrerò nel merito del volume, né tanto meno credo sia il mio compito quello di offrire elementi di natura tecnica circa il significato di una dimensione peculiare della produzione-distribuzione industriale.
E’ un tema che richiederebbe competenze specifiche, conoscenze dettagliate e provata professionalità, tutti requisiti che io non possiedo.
2. Mi limiterò invece a inquadrare il tema circa l’esistenza del prodotto di mercato, la sua qualità, e l’identità di colui o di coloro in forza della cui creatività, capacità organizzativa e lavorativa, il bene stesso vede la luce.
È opinione condivisa presso gli economisti che un prodotto, in termini economici, diventa un “bene” solo quando è apprezzato sul mercato, quando cioè il potenziale cliente mostra di essere disposto a scambiare una quota del proprio reddito con una quantità definita del bene in questione. Ciò significa che, sotto il profilo squisitamente economico, nessun prodotto assurgerà mai al ruolo di “bene” se non incontra un atto volontario e libero, in virtù del quale il potenziale cliente decide di trasformare una parte del proprio reddito in ricchezza altrui.
È questa una rappresentazione dei processi economici che mette al centro la “persona umana”, la sua cultura, la sua fede, i suoi valori: in breve, il suo “volto”. Cultura, fedi e valori che vengono assunti dagli operatori economici, sin dal primo e più remoto processo produttivo, come elementi che andranno a formare le aspettative ultime, quelle che il mercato registrerà a trasmetterà come dati. Tali dati sono le informazioni che consentono al potenziale offerente di fare del suo meglio per incontrare la potenziale domanda, e viceversa. In pratica, conoscere le aspettative reciproche, tanto sul fronte della domanda quanto su quello dell’offerta, significa avviare un processo produttivo e di mercato che utilizza nel migliore dei modi le risorse sempre scarse a disposizione dei fruitori, e può indirizzare in maniera efficiente i processi produttivi.
A questo punto, il primo e fondamentale problema dell’economia e delle istituzioni, come le imprese che in forza di quella logica operano, non dovrebbe essere tanto la “massimizzazione del profitto” – espressione quanto mai equivoca e di dubbia concretezza –, quanto l’ottimizzazione delle conoscenze e delle competenze specifiche, senza le quali nessun processo produttivo di successo potrebbe mai vedere la luce.
Da questo punto di vista, non si comprende come l’economia nel suo complesso, e le singole dimensioni che ad essa fanno riferimento – e il marketing è indubbiamente una di queste –, non abbiano ex definitione un volto umano. Oggetto e soggetto di qualsiasi processo economico sono la persona in carne e ossa; produttore e cliente sono le persone che accedono al mercato con il carico delle loro aspettative, delle loro culture, della fede e dei valori che esse esprimono.
3. La riflessione su fenomeni dell’economia, quali l’impresa, il mercato e il profitto imprenditoriale, si rende allora necessaria in vista di un dialogo sempre più urgente tra coloro che tradizionalmente si sono occupati di etica – senza però dedicarsi allo studio della creazione e della diffusione della prosperità – e coloro che hanno sempre ritenuto non di loro competenza la considerazione del come si produce la ricchezza.
Dal nostro punto di vista, la scienza economica, in quanto parte della prasseologia, ossia la scienza che studia l’azione umana, non può prescindere dalla dimensione antropologica di un uomo unico e irrepetibile, che partecipa con gli altri uomini alla vocazione imprenditoriale, oltre che a quella politica e culturale. In tal modo, le nozioni di valore e di profitto imprenditoriale non sono altro che gli strumenti mediante i quali gli esseri umani misurano il loro contributo, potenziale e effettivo, all’infinito processo di approssimazione alle aspettative, attraverso lo strumento umile e imperfetto dell’impresa economica.
D’altro canto, alla base di questa impostazione c’è il presupposto che – a causa delle condizioni incerte di un futuro ignoto, ossia del carattere temporale e, in quanto umano, essenzialmente fallibile dell’agire economico – non è affatto vero che la dimensione etica non imponga un prezzo da pagare.
4. La prospettiva della Dottrina sociale della Chiesa offre una nozione di impresa, di mercato e di agire economico di matrice personalista. Da essa emerge un’impresa la cui funzione sociale risiede nella propria capacità di creare valori, e il cui apprezzamento etico dipende, come in qualsiasi altra dimensione dell’agire umano, dal comportamento, dalle motivazioni e, in generale, dall’orizzonte etico degli operatori. In definitiva, questo vuol dire che l’economia senza etica (dal volto “disumano”) non sarebbe neppure configurabile come economia: piuttosto, per usare un’espressione sturziana, ci troveremmo nel campo della “diseconomia”.
Con ciò non si intende affermare che in caso di “diseconomia” non si possa ottenere un utile – dal nostro punto di vista, la “diseconomia” è del tutto compatibile con l’opulenza –; ma, semplicemente, che quell’utile sarebbe frutto della frode, della malversazione, dell’inganno e non dell’autentico agire economico.
Il lavoro del prof. Manzone rappresenta un utile contributo alla comune riflessione tra esperti di etica sociale, scienziati sociali, economisti e operatori economici. Comprendere il processo tortuoso e complesso che fa di un “prodotto” un “bene economico” non è mai un’operazione banale, non è mai un sapere scontato, appunto perché si ha a che fare con la persona, con il suo “volto”, con la sua storia.
Siamo dunque grati al prof. Manzone per averci fornito un valido strumento di studio e di ricerca scientifica.
FONTE: Zenit

Dal Covolo Rettore: PUL, convegno "Nascita e rinascita. Elogio della vita"

Pontificia Università Lateranense, nell’Aula Pio XI si è svolto il convegno “Nascita e rinascita. Elogio della vita”. Ad aprire l’incontro il saluto del Rettore Magnifico, Mons Enrico Dal Covolo: “Vi auguro che questo Convegno, come ogni altra iniziativa, sia il luogo nel quale ognuno “restituisca” quello che ha visto, proprio come fa il ricercatore che è motivato da una sana passione per la verità, e che ognuno di noi prenda consapevolezza sempre più piena che senza eticità anche le ricerche più diligenti divengono “sterili”, e quindi “infruttuose”, per sé e per gli altri”.
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Riprendiamo di seguito il testo del saluto rivolto dal Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense, monsignor Enrico Dal Covolo, al convegno “Nascita e rinascita. Elogio della vita”, nell’Aula Pio XI
Sono lieto di portare il mio saluto, all’inizio di questo incontro di studio promosso dalla Facoltà di Filosofia della nostra Università e dal Centro Italiano di Ricerche Fenomenologiche. Devo dire anzi che la tematica di questo Convegno mi interessa molto, dal momento che gli illustri Relatori andranno a sviluppare argomenti intimamente legati alla sensibilità di chi, come me, intende farsi “carico” dei processi educativi, al fine di aiutare ogni singola persona ad acquisire una serena reale conoscenza di sé.
Nel dibattito attuale, molti sono gli stimoli che ci vengono offerti, anche se – e me ne vado convincendo sempre di più – occorre assumere su di sé la “fatica” di elaborare nuovi modelli educativi, che tengano conto della complessità nella quale oggi la persona è collocata. In questo modo quello che andiamo ad indagare nelle nostre ricerche ha bisogno di essere messo in campo, perché il banco di prova delle nostre indagini è proprio il mondo nel quale siamo inseriti. È a questo punto che inizia la “fatica”, proprio quando dobbiamo verificare se l’abito che abbiamo cucito con le nostre ricerche sia aderente alla realtà concreta della persona che ci è innanzi. Vi dico questo perché molte volte ognuno di noi fa esperienza dell’inflazione di alcuni termini, che spesso sono utilizzati senza conoscerne appieno il loro significato.
Ad esempio, alla base di ogni percorso formativo c’è una relazione empatica: ma che cosa significa esattamente empatia? Sappiamo bene come si parli spesso di empatia, ma io vorrei capire meglio che cosa essa può provocare, e quale guadagno ne possiamo ricavare.
Fin dalla nascita, e ancor prima di essa, il bambino fa esperienza di questo processo empatico, e scopre che questo “legame” è di vitale importanza per la sopravvivenza. Già questo deve farci riflettere: l’empatia non è una sterile ricerca fatta a tavolino, ma deve partire dal vissuto quotidiano. La vita e la ricerca debbono rimanere intimamente legate, altrimenti corriamo il rischio di “convincerci” di vivere empaticamente, ma alla fine altro non facciamo che sopravvivere alle relazioni: Di fatto, invece, che molte di esse risultano interrotte. Vivere fino in fondo il processo empatico significa essere inseriti nel mondo e vivere in modo etico, quindi veritativo. Tutta questa ricchezza, derivante da una vita etica, può essere canalizzata nel processo empatico, dove l’altro diviene non solo un “fenomeno” da analizzare, ma un elemento indispensabile alla sopravvivenza della fondamentale relazione dialogica io-tu. Quando avremo assunto questa consapevolezza, le relazioni saranno veritative, o come spesso amo definire, saranno libere e liberanti.
Tutto questo, che ora qui sinteticamente vi “restituisco”, è stato oggetto di riflessione nel Convegno che abbiamo tenuto lo scorso 18-19 aprile presso l’Università degli Studi di Bari, al quale hanno preso parti alcuni docenti del Laterano, che pure sono qui presenti, e attivi protagonisti del Simposio odierno.
Vi auguro che questo Convegno, come ogni altra iniziativa, sia il luogo nel quale ognuno “restituisca” quello che ha visto, proprio come fa il ricercatore che è motivato da una sana passione per la verità, e che ognuno di noi prenda consapevolezza sempre più piena che senza eticità anche le ricerche più diligenti divengono “sterili”, e quindi “infruttuose”, per sé e per gli altri.

FONTE: Zenit