“Se volessi, potrei,
scrivere in metrica,/ ma non voglio./ Versi un po’ stanchi mi inseguono./ Sono
liberi./ Sono strascichi informi di canzoni/ tutte le canzoni che ho cantato/
riverse ora, qui, in quest’inchiostro/ che mi dileggia inutilmente./ […]”
da “È così che va”
Sin dalle prime liriche della raccolta “Rosanero” Patrizia
Stefanelli racconta ai lettori i suoi intenti poetici. L’autrice sente la pressione di versi che fuoriescono su
carta, versi che sin dalla loro genesi sono liberi da schemi precostituiti.
“Rosanero” è
stato pubblicato nel 2015 dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni nella collana editoriale “Poesia”.
Patrizia Stefanelli
è stata molto disponibile nel rispondere ad alcune domande sulla sua produzione
poetica. Buona lettura!
A.M.: Ciao
Patrizia, è un piacere sentirti per conoscere un po’ la tua ultima
pubblicazione intitolata “Rosanero”. Ci racconti la genesi del libro?
Patrizia Stefanelli: La
genesi, che bella parola! Nascita, origine, creazione. Ecco, ogni libro che
nasce è un’originale creazione. In sé racchiude un piccolo/grande tempo/spazio.
Lo spazio della poesia nel caso di “Rosanero” e il suo tempo che batte
furtivamente alla mia porta ogni volta che mi addormento. Sì, perché le poesie
più intense le scrivo quando dormo, nell’attimo in cui il sogno comincia ad
aprirsi un varco nella coscienza. Mi rammarico a volte di non ricordarle
perfettamente. I sogni si sa, vengono come vogliono, a volte son rosa, a volte
neri.
A.M.: Nell’introduzione Nazario Pardini scrive a proposito della
tua lirica “Un tappeto di velluto su cui scorrono i sentimenti”: “Poesia
intensa, zeppa di amore, di vita, di slanci oltre il comune senso
dell’esistere. Un connubio di grande intensità emotiva che riesce a scalare le
vette dell’anima,
con passi di velluto.”.
Ti riconosci in questa descrizione?
Patrizia Stefanelli: Mi riconosco, anzi mi conosco forse,
soltanto attraverso ciò che scrivo e attraverso la lettura attenta e sensibile
di chi, come il mio maestro Nazario Pardini, va oltre la forma nei miei voli
sintattici e fonosimbolici. Semplice
complessità la mia natura, fatta di strati come la mia scrittura ed Eros. Tangibile
e spirituale, ogni sentire in noi tutti cerca l’assetto verso il divino.
L’equilibrio che è dato dalla vita insieme alla morte, ogni morte.
A.M.: August Strindberg sosteneva “Cos'è la poesia? Non è la
realtà, ma più della realtà... Non è un sogno, ma sognare da svegli.” Ti senti
partecipe di questa risposta?
Patrizia Stefanelli: Incredibilmente ho già risposto. Sto
leggendo le domande una ad una per non crearmi schemi o strutture di pensiero.
Il surreale, il trascendente, sono per me gli spazi della Bellezza. La natura
ci veste di sogni ad occhi aperti, fatti di fantasie e ad occhi chiusi fatti di
scariche elettriche o chissà cosa. Magari presagi o desideri, come diceva una
vecchia canzone. La poesia sublima lo spazio temporale, la natura e gli
accadimenti del quotidiano, li spersonalizza facendone immagini di perfetti
suoni, dissonanti a volte e alquanto misteriosi. Nessuna risposta può dare una
poesia e nessuna verità. Giungere all’emozione il suo unico segno sensibile. Di
chi scrive e di chi legge. Mi sta dando tante soddisfazioni la poesia, spesso
la paragono al rimedio omeopatico: il tuo simile in natura. La malattia che
cura. Ho partecipato a qualche importante concorso letterario solo dal 2012
ricevendo molti premi e soltanto perché il primo l’ho vinto. Pensavo allo
scherzo di uno dei miei attori, quando mi giunse la telefonata del Direttore
del Premio Lirico Leoncavallo, Roberto D’Alessandro con Michele Mirabella e
Rosanna Cancellieri. Poi, sono venuti premi internazionali e un bellissimo
premio speciale per “Guardami” il mio primo libro, al “Voci” di Abano Terme.
Sono un po’ pigra nell’inviare testi a concorso ma voglio provarmi ancora.
Incrociamo le dita.
A.M.: Nella lirica “Nel dimenticatoio del tempo” citi un castello
fatato nel quale vive una fanciulla. Ci racconti la simbologia nascosta dietro
ai versi?
Patrizia Stefanelli: Una poesia questa che quasi non avrei
voluto mettere, nella raccolta eppure,
chi legge, spesso me la riporta. Amo le favole tanto e ancora. Il mito,
i castelli, gli eroi. Di me bambina ricordo le favole in cui mi rifugiavo ed
ero principessa o fata, come ogni bambina. Molti di quei sogni si sono
realizzati e il castello è di pietra viva, una pietra filosofale che risana la
materia che si disfa e trasforma in oro
rendendoli incorruttibili, i ricordi. Il bene e il male sono il rosa e il nero.
Rendono possibili le scelte di ognuno. Il fanciullino pascoliano però, non deve
abbandonarci mai. Ci accompagna, se vogliamo, lungo i sentieri erti della
nostra vita, il cui pane quotidiano (il granaio) è l’amore in tutte le sue
declinazioni.
A.M.: Ti consideri una lettrice? Quali sono gli autori che ti hanno
maggiormente colpito e guidato in questi anni di produzione?
Patrizia Stefanelli: Sono una lettrice che va a momenti. Ho
sempre un libro sul comodino o più di uno. Il libro per me è un amante. Tale lo
considero se mi prende e mi sceglie e lo scelgo. A volte sto sveglia fino a
tardi per finirlo. E lo rileggo anche, spesso due volte. La seconda lettura mi
regala emozioni nuove. Preferisco volumi non troppo spessi circa il numero di
pagine perché sono incostante nella lettura in termini di tempo. Leggo molta
poesia contemporanea e soprattutto quella di amici. Mi piacciono diversi stili
e forme. Mai manco di rileggere Leopardi nei suoi canti e D’Annunzio e Montale.
Per quanto riguarda la narrativa, “Il nome della rosa” di Umberto Eco resta tra
i più validi trattati di linguistica che abbia mai letto. Ancora adoro Baricco
che in “Seta” è magico e Steven
King che mi porta nel mondo della paura
e dell’ansietà che sono catarsi per me. Ma solo per citarne qualcuno.
A.M.: Hai altre passioni oltre alla poesia?
Patrizia Stefanelli: Certamente, guarda Alessia, avessi un’altra
vita farei il muratore, la parrucchiera, la cuoca, mentre intanto faccio anche
teatro. Sono laureata in DAMS con una specializzazione in regia teatrale. Ho
scritto diverse commedie per il teatro e le ho anche rappresentate. Dirigo al
momento e da qualche anno, la Compagnia Teatrale Mimesis, dell’omonima
associazione di cui sono vicepresidente e il Direttore artistico per il Premio
Nazionale Mimesis di poesia che, O fortuna! Si conferma tra i più importanti
premi letterari italiani per numero di partecipanti e qualità professionale.
Tra le mie commedie hanno vinto alcuni premi e ottenuto consensi critici di
settore e di pubblico la “Qui si sana?”; “Non scherzare con il morto”; “Tre
tazze e una zuppiera”; “Il mistero di Don Giovanni”, ultima commedia
rappresentata in teatro con il tutto esaurito. Sentire il battimani di 650
spettatori sorridenti è davvero un premio straordinario, specialmente quando il
testo è tuo. L’adrenalina sale alle stelle, la responsabilità si scioglie
insieme al timore, negli occhi lucidi dei
tuoi compagni di lavoro.
A.M.: Come ti trovi con la casa editrice Rupe Mutevole Edizioni? La
consiglieresti?
Patrizia Stefanelli: Benissimo! Mi colpì subito la prima
telefonata con la titolare Cristina Del Torchio con la quale si è instaurata
una collaborazione proficua e devo dire molto generosa da parte sua, anche con
il Premio Mimesis. A volte, come si dice, non tutte le ciambelle riescono col
buco, ma, sempre ho trovato grande disponibilità nella casa editrice. In un
momento non troppo fortunato per il mondo letterario e per l’editoria, la Rupe
Mutevole riesce in veri e propri miracoli. Intanto sceglie con cura gli autori
in cui crede davvero. Non li prende certo per la gola facendogli sborsare fior
di euro, scusate la franchezza ma è così. C’è chi pubblica di tutto pur di far
cassa, facendo dei danni enormi e chi pur di vedersi in un libro pagherebbe
qualsiasi cifra. Occorre senz’altro equilibrio e uno dei compiti dell’editore,
oggi più che mai, è riabituare il lettore alla buona e sana lettura. Quante
sfumature ci vorranno al raggiungimento di questo obiettivo? Naturalmente, qui
nessuno si mette in cattedra. Tutti hanno diritto, se vogliono a far sentire la
propria voce ma la responsabilità è enorme. D’altronde i cambiamenti più
importanti nella storia, sono arrivati sempre dalla parte che non ti
aspetti. Il successo poi, dipende da
molti fattori. Intanto occorre un buon lavoro, poi una buona promozione sia da
parte dell’editore che da parte dell’autore. Presentazioni, reading o
quant’altro, possono aiutare. I social network e i blog letterari seri, anche. E nondimeno i Circoli
cultuali e le associazioni.
A.M.: Hai delle novità da condividere con me e con i lettori?
Qualche presentazione del libro?
Patrizia Stefanelli: Sicuramente farò una presentazione di
“Rosanero” al più presto. Sarà una festa per i non addetti ai lavori con musica
e recitazione. Per il 24 maggio, sto
organizzando ad Itri (LT) una serata
incredibile piena zeppa di artisti: poeti, musicisti, cantanti, e perfino WBE Channel con Pasquale Sorabella. WBE è un canale
televisivo pensato per essere la televisione degli italiani all'estero. Il suo
quartier generale è a Sarasota in Florida, da dove trasmette sul canale
nazionale dello Stato di Manathee, in chiaro. Attraverso la piattaforma Italica
TV che trasmette dallo Stato di New
York, è visibile in 72 paesi nel mondo. La serata
è legata al IX festival internazionale
“Palabras en nel mundo” attraverso
Gabriel Impaglione che è uno tra i più influenti poeti argentini, fondatore insieme a
Tito Alvarado del progetto Palabra en el
Mundo, lettura in simultanea mondiale di poesia, composta da readings
organizzati dai poeti interessati nel loro luogo d’origine ,che si svolge in
piazze, teatri, pub, centri culturali, scuole, progetto che oggi coinvolge più
di 300 città in tutto il mondo.
E poi, ad agosto la serata finale del Mimesis con l’antologia edita sempre da
Rupe che regala la pubblicazione al vincitore. Per chi è interessato il sito dà
ogni indicazione e il bando di concorso.
A.M.: Salutaci con una citazione…
Patrizia Stefanelli: “Aria
di fessura porta in sepoltura!” (lo diceva mia nonna, Pasquetta Toffetti)
Cari saluti Alessia e a tutti. Grazie!
A.M.: Carissimi
saluti anche a te Patrizia, grazie per questa intervista ma soprattutto per le
tue risposte sincere! Alla prossima!
Per pubblicare con
Rupe Mutevole Edizioni invia un’e-mail (info@rupemutevole.it) alla redazione
inviando il tuo inedito, se vuoi pubblicare nella collana “Trasfigurazioni” con
la collaborazione di Oubliette Magazine invia ad: alessia.mocci@hotmail.it
Written by Alessia Mocci
Addetta Stampa (alessia.mocci@hotmail.it)
Info
http://www.rupemutevoleedizioni.com/
http://www.rupemutevoleedizioni.com/letteratura/novita/rosanero-di-patrizia-stefanelli.html
Fonte
http://oubliettemagazine.com/2015/04/14/intervista-di-alessia-mocci-a-patrizia-stefanelli-autrice-del-libro-rosanero/
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