Speakeasy a Roma ce ne sono tanti. Sono di gran moda e sono
molto frequentati e apprezzati dal pubblico della capitale.
Cosa sono gli speakeasy?
Si tratta di locali nati nel periodo del proibizionismo, per
sfuggire alla legge che vietava la vendita di alcolici. La legge sul proibizionismo, varata negli USA anni ’20 e rimasta
in vigore fino alla prima metà degli anni ’30, vietò agli americani la vendita,
la produzione e il trasporto di bevande alcoliche.
La legge sul proibizionismo, conosciuta come Volstead Act
dal nome del senatore promotore in parlamento, nacque a causa di pressioni
sociali effettuate dalle società di temperanza, fondate da gruppi religiosi e
politici che vedevano nel dilagare di alcool e altre sostanze “alterante” la
causa di problematiche di rilevanza sociale e morale negli USA di quel tempo,
come la povertà e la criminalità. Il senatore Volstead dichiarò all'indomani
dell'entrata in vigore: "I quartieri umili presto apparterranno al
passato. Le prigioni e i riformatori resteranno vuoti. Tutti gli uomini
cammineranno di nuovo eretti, tutte le donne sorrideranno e tutti i bambini
rideranno. Le porte dell'inferno si sono chiuse per sempre". Una visione
molto ottimistica perché, in realtà, come recita il detto, “fatta la legge,
trovato l’inganno”. E allora la criminalità aguzzò il suo ingegno e i gangster
che operavano nelle diverse città degli USA, di cui il più famoso è senz'altro Al Capone, cominciarono a trafficare alcolici
e a realizzare dei locali invisibili, nascosti da porte segrete, a cui si
poteva accedere mediante conoscenze o recitando una parola d’ordine. Questi locali
erano gli speakeasy, termine che significa “parlare tranquillamente”. Gli
speakeasy a Roma si rifanno proprio a questa tipologia di locali del
proibizionismo.
Com’erano gli speakeasy? Erano locali nascosti, segreti, in
cui, infischiandosene della legge, si poteva bere di tutto, birra, liquori di
ogni tipo e cocktail. In quelli nascosti nei basement di grandi edifici, era
possibile anche giocare d’azzardo ascoltando musica e ballando. In quelli più
piccoli, si doveva fare attenzione a non fare troppo rumore, per non farsi
scoprire dalla polizia, e allora ecco che bisognava parlare sottovoce,
speakeasy, appunto.
Gli speakeasy a Roma hanno ripreso anche un altro elemento
fondamentale dai loro antenati: la cultura della mixology. Nei primi anni del ‘900,
infatti, prendevano vita alcuni tra i cocktail più famosi della storia:
aviation, sazerac e tanti altri. Oggi vengono riproposti nelle loro ricette
originali, o in versioni rinnovate, tutte da scoprire. Gli amanti dei cocktail,
quindi, possono assaporare i gusti originari dei cocktail ormai definiti
"vintage", o quelli più innovativi, frutto delle sperimentazioni dei bartender.
Scoprite anche voi il fantastico mondo degli speakeasy nella città eterna!
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