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mercoledì 27 luglio 2016

Speakeasy a Roma: anche nella capitale rivive l'arte della mixology



Speakeasy a Roma ce ne sono tanti. Sono di gran moda e sono molto frequentati e apprezzati dal pubblico della capitale. 
Cosa sono gli speakeasy?
Si tratta di locali nati nel periodo del proibizionismo, per sfuggire alla legge che vietava la vendita di alcolici. La legge sul proibizionismo, varata negli USA anni ’20 e rimasta in vigore fino alla prima metà degli anni ’30, vietò agli americani la vendita, la produzione e il trasporto di bevande alcoliche.
La legge sul proibizionismo, conosciuta come Volstead Act dal nome del senatore promotore in parlamento, nacque a causa di pressioni sociali effettuate dalle società di temperanza, fondate da gruppi religiosi e politici che vedevano nel dilagare di alcool e altre sostanze “alterante” la causa di problematiche di rilevanza sociale e morale negli USA di quel tempo, come la povertà e la criminalità. Il senatore Volstead dichiarò all'indomani dell'entrata in vigore: "I quartieri umili presto apparterranno al passato. Le prigioni e i riformatori resteranno vuoti. Tutti gli uomini cammineranno di nuovo eretti, tutte le donne sorrideranno e tutti i bambini rideranno. Le porte dell'inferno si sono chiuse per sempre". Una visione molto ottimistica perché, in realtà, come recita il detto, “fatta la legge, trovato l’inganno”. E allora la criminalità aguzzò il suo ingegno e i gangster che operavano nelle diverse città degli USA, di cui il più famoso è senz'altro Al Capone, cominciarono a trafficare alcolici e a realizzare dei locali invisibili, nascosti da porte segrete, a cui si poteva accedere mediante conoscenze o recitando una parola d’ordine. Questi locali erano gli speakeasy, termine che significa “parlare tranquillamente”. Gli speakeasy a Roma si rifanno proprio a questa tipologia di locali del proibizionismo.
Com’erano gli speakeasy? Erano locali nascosti, segreti, in cui, infischiandosene della legge, si poteva bere di tutto, birra, liquori di ogni tipo e cocktail. In quelli nascosti nei basement di grandi edifici, era possibile anche giocare d’azzardo ascoltando musica e ballando. In quelli più piccoli, si doveva fare attenzione a non fare troppo rumore, per non farsi scoprire dalla polizia, e allora ecco che bisognava parlare sottovoce, speakeasy, appunto.
Gli speakeasy a Roma hanno ripreso anche un altro elemento fondamentale dai loro antenati: la cultura della mixology. Nei primi anni del ‘900, infatti, prendevano vita alcuni tra i cocktail più famosi della storia: aviation, sazerac e tanti altri. Oggi vengono riproposti nelle loro ricette originali, o in versioni rinnovate, tutte da scoprire. Gli amanti dei cocktail, quindi, possono assaporare i gusti originari dei cocktail ormai definiti "vintage", o quelli più innovativi, frutto delle sperimentazioni dei bartender. Scoprite anche voi il fantastico mondo degli speakeasy nella città eterna!

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