La storia del turismo di Ostuni
La storia antica della città di Ostuni non è diversa da quella di gran parte delle realtà di Puglia: una storia fatta di dominazioni, contaminazioni e influenze che, nel corso dei secoli, hanno impedito l’instaurazione di un sistema politico stabile ma, in compenso, hanno arricchito la città con opere di stili ed epoche differenti e che confluiscono nel macroscopico tessuto socio-culturale del posto.Le attrattive della comunità ostunese, in effetti, risalgono già a circa 30 mila anni fa e fanno riferimento a una vasta mole di resti preistorici accolti oggi nell’eccellente Parco Archeologico e Naturalistico di Santa Maria d’Agnano e del relativo museo. Sul profilo urbano della città sono presenti opere religiose, civili e militari risalenti ai periodi bizantino, normanno, svevo, aragonese, asburgico e borbonico; la città accoglie edifici bizantini, rinascimentali, barocchi e ottocenteschi e li armonizza in una cornice frastagliata ma armonica. Senza dimenticare le bellezze paesaggistiche di un mare Bandiera Blu e con 5 vele Legambiente fin dai primi anni ‘90 e le seduzioni di un borgo completamente bianco, posto in cima a una dolce collina a 200 metri sopra il livello del mare.
Un assetto turistico che la città iniziò a strutturare intorno al Secondo Dopoguerra quando, accanto alle attività di agricoltura e all’industria a essa correlata, il borgo iniziò a dotarsi anche di efficienti strutture ricettive, accogliendo soprattutto i visitatori delle realtà vicine; una crescita consacrata con il boom degli anni ‘60 e l’apertura al fenomeno del turismo di massa. Ostuni ha saputo dare continuità al progetto di accoglienza, arrivando a consolidare la propria leadership su territorio pugliese e a strutturare un’offerta in grado di attrarre turisti nel corso di tutto l’anno.
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