Conto alla rovescia per l'attesa mostra
collettiva “Evoluzioni Artistiche”, allestita tra le storiche mura della "Milano
Art Gallery" situata nel cuore di Milano, in via Alessi 11,
che verrà inaugurata Sabato 20 Dicembre 2014 e durerà fino al 9 Gennaio 2015,
con la direzione organizzativa del manager produttore Salvo Nugnes. Al
vernissage è prevista la partecipazione straordinaria di Andrea Pinketts,
scrittore di successo e noto personaggio televisivo, nella trasmissione
Mediaset "Mistero" su Italia Uno. L'artista Daniela Grifoni proporrà
nell'occasione una serie di raffinate creazioni pittoriche di particolare
pregio, reduce dalla positiva esperienza della grande mostra di "Spoleto
incontra Venezia" curata da Vittorio Sgarbi, a cui ha preso parte dal 27
Settembre al 24 Ottobre scorsi, con ottimi riscontri di consenso.
Nel raccontare il suo processo creativo
la Grifoni afferma "Lo considero analogo a quello di uno scrittore, che
compone un testo". Con tale riflessione rivendica un consapevole
distacco dai dettami tipici dell'espressionismo astratto e dalla degenerazione
estrema del concetto di "creazione spontanea e subcosciente"
perpetrata da alcune avanguardie storicizzate. Nei quadri si risvegliano anche
reminiscenze seicentesche, rievocanti il caravaggismo e in particolare taluni
capolavori realizzati da Mattia Preti, che li arricchiscono di tradizione
legata alla spiritualità e alla teatralità, carica di accorata tensione,
appassionato pathos e coinvolgente slancio emozionale, che la ispirano nella
progettualità e la guidano nell'azione esecutiva.
Sulle caratteristiche salienti del suo
stile è stato scritto "Nella sua scelta stilistica la Grifoni ha fatto
della materia il -medium- prediletto racchiudendola nel termine -magmatismo- e
sviluppando un vero e proprio racconto, che lo spettatore è invitato a leggere
negli strati, nei sedimenti materici inseriti dentro una struttura visiva
decontestualizzata. Ella cerca nella combinazione di colore-fuoco-terra quei
segni sotterranei, sommersi nel magma esistenziale, quella dimensione di genesi
originaria percorrendo sentieri spirituali e meditativi, per approdare alla
radura, la simbolica -Lichtung- di Heidegger, lo spazio improvvisamente libero
e aperto nel bosco della vita, dove cade la luce a rischiarare le tracce
dell'animo, che si svela nell'essenza sostanziale. Una radura, che costituisce
la via del giusto mezzo, la -via del cielo- taoista, dalla quale non cessa mai
di transitare il reale, che si armonizza sempre all'infinito".
La vulcanica e camaleontica memoria
visiva le permette di cogliere immagini classiche, rapportandosi a esse seppur
inconsciamente e rielaborandole in chiave di armonie compositive, che catturano
la libera fuoriuscita della pasta cromatica e donano all'opera una visione
contestuale di frizzante esuberanza e ordinata e lineare compostezza, con
inedite fusioni di plasmi tonali, magmi in discesa e plastiche combinazioni ad
effetto tridimensionale.
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