L’Organizzazione Nuove Frontiere è un’organizzazione non violenta e democratica, che ha una triplice forma giuridica (onlus, movimento d’opinione e consorzio) in modo da poter essere operativa a 360° nel campo sociale, economico e politico. Per diffondere meglio mission e obiettivi abbiamo pensato bene di costituire una community.
Nostra stella polare gli interessi nazionali e vento maestrale il bene comune. Condividiamo idee, valori, progetti, sinergie, esperienze, emozioni, vita. Questo ci rende una community.
Stan Garfield (specialista di social media e social business) nel suo“Communities Manifesto“ definisce 5 motivazioni per cui l’uomo si raduna in questi spazi virtuali denominati community:
- Condividere nuove idee e suggerimenti pratici.
- Innovare attraverso il Brainstorming.
- Riutilizzare soluzioni già adottate da altri utenti.
- Collaborare attraverso discussioni aperte.
- Imparare cose nuove dagli altri membri della community.
Ma in Nuove Frontiere community tutto ciò assume una valenza esponenziale dal momento che sono l’azione e la progettualità il fine ultimo della stessa. Azioni e progetti che si concretizzano nella onlus (vd. l’arch. Renata Giovenco presentare un progetto innovativo di housing sociale alla Regione Lazio o l’avv. Simona Sebastiani capitanare il pool di avvocati e professionisti vari per lo sblocco delle adozioni nazionali), o ancora nel movimento guidato dall’avv. Vivalda Paolini (vero e proprio “think tank”) o ancora nel consorzio (vd. l’avv. Salvatore Vitale leader dello studio internazionale “Vitale & Partners” per tutto ciò che è inerente la contrattualistica internazionale e non solo). Questo solo per fare alcuni esempi.
Muoversi nella community di utenti per generare il massimo dell’engagement, soffermarsi ad interpretare e conoscere quelle che sono le esigenze della società e quindi richieste e cercare di avere dagli utenti un primo feedback (apprezzamenti, appunti e dissensi) o ancora trovare nuovi spunti, collaborazioni e partnership, sono solo alcuni degli obiettivi che andiamo perseguendo, ma senza quel senso di appartenenza o di sensibilità, quella condivisione di valori ed obiettivi che si alimentano anche delle occasioni di incontro che di tanto in tanto andiamo organizzando, non sarebbe possibile.
Ecco che così l’amicizia non rimane evanescente e virtuale ma ha la concreta possibilità di diventare qualcosa di più importante: partecipare e condividere un cammino comune.
Questo ci rende una "community".
Nessun commento:
Posta un commento