Giuseppe
Cirino, già autore di diversi libri, torna a pubblicare dopo un decennio di
silenzio. Dopo dieci anni la Santelli editore pubblica “L’obbligo di
ricordare”, l’ultima e nuova fatica letteraria dello scrittore reggino.
Il
suo primo libro appare nel 2007, “Suonatore di foglie” lo eleva subito
all’attenzione del grande pubblico: va menzionata la presenza alla fiera di
Torino e al Galassia Gutenberg a Napoli, inoltre uno dei racconti contenuti
nell’opera sono registrati in un audiolibro per non vedenti tra le cui voci
figura anche quella di Gigi Proietti. Il battesimo letterario avviene
quando Cirino viene scoperto da Gabriele la Porta, allora direttore RAI
Cultura, che porta il libro in TV. Segue la pubblicazione di “Gli occhi del
ricordo”, anche questo una raccolta di racconti, anche questo su RAI
Cultura nel programma Gli occhi di Simona.
Poi
segue la fase di introspezione, una fase di ricerca letteraria e di studio. In
questo periodo si può segnalare la forte amicizia che comincia a coltivare con
Saverio Strati, premio Campiello del ‘77, che vede in Cirino la promessa di una
nuova scrittura. Ma fino al 2019 Giuseppe si dedica, letterariamente parlando,
solo al ghostwriting, rifiuta diverse proposte editoriali per poi decidersi di
segnalare alla Santelli editore il suo “L’obbligo di ricordare”, libro
noir che apre una nuova galassia di storie non raccontate, di storie dal sapore
dolce-amaro di verità. Il racconto del vecchio pescatore Massimo, ruvido come
il legno mangiato dal mare, che narra di come, in gioventù abbia amato una
donna sparita nel nulla. Una donna che, dopo una feroce lite col padre
benestante ma temuto, non si trova più in giro. L’indagine personale trascinerà
l’allora giovane Massimo in una Villa San Giovanni scura e tenebrosa e
sanguinaria. E se è una storia vera, non ci è dato sapere: «Nelle storie, anche
quelle un po' folli, c'è una base di verità. - dice l’autore - Per questo
motivo decisi di tenere un diario e di fregarmene, o di provarci, se le storie
che avessi sentito in qualche modo fossero state più vicine all'assurdo che al
reale. Della vita non sappiamo tutto, rispetto all'universo siamo granelli di
polvere, quindi può benissimo essere vero quello che ci sembra assurdo».
Primo
di una serie, sarà quindi l’apertura del nuovo percorso artistico di Giuseppe
Cirino che a oltre 10 anni dalla prima pubblicazione torna a raccontare le sue
storie.
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