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sabato 29 maggio 2021

Esordio discografico per Jack Scarlett in tutti i digital store con “Io che vorrei”

 


Già disponibile tutti i digital store “Io che vorrei”, il primo singolo di Jack Scarlett, scritto insieme a Vittorio Valenti e prodotto dal team di UpMusic.

-I momenti tristi sono la cosa più vera e rappresentativa di noi stessi, ciò che forgia la nostra personalità e non rinuncerei a quel dolore per nulla al mondo. – dice Jack parlando del suo inedito.

 

Giacomo Caruceru in arte JACK SCARLETT, nasce a Roma il 15 Ottobre 2000, sin da piccolino si trasferisce con la mamma il Lombardia dove vive tuttora. Sin dai suoi primi anni amava esprimersi tramite ogni tipo di arte, infatti la sua famiglia ha subito notato un certo tipo di talento in lui. A sette anni iniziò per la prima volta a studiare canto e negli anni successivi ha fatto tantissime esperienze nell’ambito, fino a capire che quella era la sua vera dimensione. La musica è ciò che Jack è. Il nome d’arte nasce completamente per caso, tutti lo hanno sempre chiamato Jack, si è sempre sentito tale, Scarlett nasce da un personaggio del gioco di ruolo “Cluedo” dove scopre il personaggio di Cassandra Scarlett e da lì nasce il suo nome d’arte. Nel 2018 studia in una delle produzioni che collaborano con “Amici di Maria De Filippi”, dove matura moltissimo artisticamente grazie al suo vocal coach che lo allena giorno e notte. Nel 2019 lascia il mondo dei talent per poter creare un progetto più suo, più intimo e rappresentativo e scrive nel 2021 il suo primo inedito “Io che Vorrei”

 

Jack: -“Io che vorrei” nacque cinque anni fa più o meno. - È il risultato di un peso che ho portato nello stomaco per troppo tempo. Cinque anni fa conobbe una persona, una persona che gli cambiò la vita, il suo primo e più grande amore, lo definisce. Ma quella storia d’amore non finì bene, lui fece tantissime follie per cercare di aggiustare le cose, ma non fu così. Quella sofferenza gli ha lasciato una cicatrice indelebile, per due anni non è più riuscito a frequentare nessuno ed ha sofferto di vari problemi legati alla depressione. Dopo tutto quel tempo piano piano riuscì ad uscire da quella situazione.


I Martedisera fuori con il primo singolo “Buon compleanno”

 


Nel 2021 prende ufficialmente il via il progetto MARTEDISERA. Il duo si presenta al pubblico con il primo singolo dal titolo Buon compleanno, un brano leggero, fresco e dal sapore quasi estivo, con un testo positivo, solare e pieno di speranza.

La canzone, già disponibile in tutti i digital store, nasce come regalo di compleanno a una persona che ha condiviso con l’autore una parte importante della vita e che ha deciso di percorrere strade nuove. Racconta l’incontro inaspettato dopo la fine di una storia che ormai si perde nel tempo, ma che comunque vale la pena di ricordare perché ha cresciuto, cambiato e reso, se possibile, migliore chi l’ha vissuta. La vita va avanti, le direzioni sono diverse, ma ogni tanto ci si incrocia, trovando la forza e il coraggio di lasciare il passato dove deve stare e lasciando il posto a nuovi sguardi.

Buon Compleanno non è una canzone d’amore, ma una canzone che parla d’amore, di amicizia, di perdono, di vita. Marco e Damiano l’hanno scelta quasi come se volessero augurarsi il meglio da questa nuova tappa del loro viaggio insieme, forti delle esperienze passate, della solida amicizia che li lega, della fiducia nel futuro, della voglia di mettere in musica la loro vita, le loro storie e quelle di chi incontrano. I MARTEDISERA sono due ragazzi di provincia con le radici ben piantate nella loro terra natale, Bergamo, ma con lo sguardo sempre puntato verso il cielo, di cui il pianeta Marte rappresenta il simbolo e la sfida, rosso come la passione, rosso come la sera di un martedì qualunque che può diventare unico e speciale. MARTEDISERA è un gioco di parole e allo stesso tempo una parola sola, è una e cento storie, è uno stile di vita: per Marco e Damiano è Quello che conta. 

 

Biografia

I MARTEDISERA sono un duo composto da Marco Previtali e Damiano Todeschini, musicisti e cantanti, amici da una vita, cresciuti nello stesso paese della provincia di Bergamo, accomunati dalla passione per la musica.

I due cominciano a suonare insieme durante l’adolescenza e, nel 2004, con l’amico Omar Brumana, chitarrista, fondano i NeverEnding, band che inizialmente propone un repertorio di cover pop e rock di artisti italiani e stranieri, tra cui spiccano Ligabue, Grignani, Cesare Cremonini, gli Oasis e i Coldplay.

In seguito, verso la fine del decennio, quasi per gioco, nelle scalette delle loro esibizioni cominciano a comparire i primi brani inediti che da tempo Damiano, il tastierista del gruppo, tiene nel cassetto. I pezzi piacciono alla band ma soprattutto al pubblico, perciò Damiano ci prende gusto e ne scrive molti altri. Dieci di questi entrano a far parte del primo disco dei NeverEnding, Quello che conta.

Con i NeverEnding, Marco e Damiano si esibiscono sui palchi della provincia di Bergamo e nel milanese e partecipano ad importanti manifestazioni e concorsi musicali tra cui Sanremo Rock (2010) e le selezioni di Sanremo Giovani. A sorpresa, nel 2017, vengono scelti per aprire il concerto di Davide Van De Sfroos a San Siro, risultando tra i vincitori di un contest a cui partecipano band da tutta Italia. Il 9 giugno del 2017, eccoli quindi sul palco dello stadio milanese a proporre alcuni dei loro brani inediti.

Terminata l’esperienza con i NeverEnding, Marco e Damiano decidono di continuare a fare musica insieme, forti del loro sodalizio artistico che dura ormai da più di quindici anni. Ripartono con le cover band, entrando a far parte in due progetti di tribute band: uno a Cesare Cremonini e uno a Elisa. Ma suonare e cantare cover di altri non basta. Il loro desiderio maggiore resta comunque quello di continuare a scrivere nuovi brani inediti. E proprio da quel desiderio nel 2021 nasce il loro progetto: MARTEDISERA.

Esordio discografico per Leham con il singolo “Questo assurdo noi”

 


Primo singolo per Leahm, in tutti i digital store con il brano “Questo assurdo noi” (Il Branco Publishing srl), scritto per lei dall'autore Luca Sala, un brano dalle sonorità pop che parla della fine di una relazione e dei sentimenti contrastanti che la fine di una storia porta con sé. Leham lo ritiene un brano molto empatico in quanto parla di emozioni che tutti, almeno una volta nella vita, hanno provato e spera che in molti si possano ritrovare nelle parole di questo brano.

 

Leham, classe 1994, è una ragazza Eritrea nata e cresciuta a Milano. Fin da piccola ha sempre avuto una passione per il canto: passione che inizialmente ha sviluppato un po’ per gioco, ma che con il passare degli anni l’ha portata a studiare musica a livello professionale ed a investire tempo ed impegno nel suo sogno di diventare una cantante. Si ispira ad artisti come Amy Winehouse, Beyoncè, Stevie Wonder e molti altri, e musicalmente ha un'identità molto varia, frutto dei suoi gusti musicali che spaziano per genere e tempo.

ANDREA BARONE “Reborn” è il primo album solista del musicista e autore salernitano

 Un viaggio musicale verso la rinascita, artistica e spirituale


Release 28 maggio

 

“Reborn” è il viaggio musicale e di vita compiuto dal suo compositore, Andrea Barone. In 8 tracce l’autore raccoglie ed esprime ciò che è stato finora, come musicista e come persona. “Reborn” è anche un omaggio alla musica, come fonte ed espressione di rigenerazione e arricchimento di sé, e un primo passo verso nuovi capitoli musicali non più solo come strumentista ma anche come autore. 

«Il mio intento principale, non essendo un cantante, è infatti quello di farmi conoscere come autore e compositore. In questa modalità di concezione e di realizzazione dell’album ho risentito dell’influenza e dell’esempio di alcuni grandi musicisti e autori, in alcuni casi non-cantanti, come Mike Oldfield, Alan Parsons, Steven Wilson, Dardust, ecc., e, perché no, da amante delle colonne sonore, anche di grandi compositori, a volte autori anche di canzoni, come Ennio Morricone.» Andrea Barone

 

Le tracce oscillano fra il pop e il rock melodico, sono cantate in lingua inglese e interpretate da diversi cantanti, con testi e musiche di Andrea Barone. Questo primo album solista del musicista salernitano è frutto delle esperienze accumulate come tastierista, compositore, arrangiatore, nel corso degli anni.

 

Per le registrazioni del disco l’autore si è avvalso della collaborazione di circa 40 persone tra cantanti, musicisti e tecnici. Le influenze musicali dell’album sono da ritrovare nel rock angloamericano, ma sempre con importanza primaria riservata alla melodia, caratteristica assimilata dalla musica italiana, leggera e non. “Reborn”, traduzione di “Rinato”, vuole rappresentare una rinascita sia artistica che spirituale, attraverso la quale l’autore, dopo anni di attività musicale, ritrova sé stesso ed esprime pienamente per la prima volta la propria personalità e la sua visione della musica.

L’album è stato registrato e mixato da Vincenzo Siani presso il Trees Music Studio di Cava de’ Tirreni, in provincia di Salerno. Il disco è stato poi masterizzato da Davide Barbarulo presso il 20Hz-20kHz Mastering Lab di Napoli. Le copertine e la grafica del CD sono di Vittorio “Kufa” Citro. 

 

Etichetta: Trees Music Studio

Release album: 28 maggio 2021



ASCOLTA “REBORN”

 

https://open.spotify.com/album/12rP8yRSCwwwxfoqkMNw0b?si=AQM4AzwMR4Sr5rRRUSAOCA 

 

https://music.apple.com/it/album/reborn/1567583469




GUARDA IL VIDEO DI FEEL THE WIND 

 







Track by track 

 

THE COLOUR OF THE RAIN 

Brano rock melodico cantato da Giuseppe Capaccio, con qualche richiamo al funky, opening track che conferisce all’album la giusta carica iniziale. Il testo racconta una sorta di metaforica lotta tra colori, in cui il colore della pioggia, e l’umore che da esso ne deriva, inizialmente predominanti, lasciano gradualmente il posto al colore, alle luci, all’arcobaleno, suggerendo anche l’identificazione (metaforica) di quest’ultimo con una persona reale. Il dissolversi dei colori cupi e il ritorno della luce e dei colori preannunciano una prima rinascita.

 

REBORN

Rinascita personale, interiore - La title track dell’album e uno dei brani a cui l’autore tiene di più. È cantato da Frank Ranieri e risente di influenze di band storiche del rock inglese, come Pink Floyd, Radiohead e Porcupine tree. Uno slow-rock melodico, a tratti ipnotico, di intensità e pathos crescenti, in cui si manifesta pienamente il bisogno di rinascita, come atto sempre necessario per reagire ai momenti dell’esistenza in cui qualcosa dentro sé stessi muore, o viene perduto, o viene lasciato indietro, e ha quindi bisogno di essere continuamente ritrovato, rinnovato, rigenerato. 

 

MERCY

Rinascita umana e globale - Il brano dalle sonorità rock più spinte, tendenti a un certo heavy metal, ma anch’esso guidato da una forte impronta melodica e con armonie aperte. È interpretato da due cantanti, Jacopo Di Domenico e Fabio Manda, i quali dialogano tra loro, l’uno col ruolo dell’uomo, l’altro col ruolo del dio. Lo sfondo è la Terra, e l’ambiente che sta andando in rovina a causa dell’attività umana. L’uomo chiede pietà al suo dio, il dio gli risponde che deve essere l’umanità stessa la prima fonte di pietà e di rispetto verso quanto di bello è stato a lui donato dalla natura.

 

WHAT WE GOT 

Rinascita come crescita - Una soft ballad cantata da Carla Genovese, che si apre con un accompagnamento di pianoforte, per poi crescere gradualmente con le entrate di altri strumenti, come un quartetto d’archi e le chitarre. La melodia vocale è ancora protagonista, il brano racconta di tipiche inquietudini giovanili, descrive le mancanze e le incertezze che vengono vissute durante la giovinezza, al quale fanno da contraltare certezze inamovibili, fatte di presenze semplici ma fondamentali, come gli amici, la musica, le sere d’estate, in un invito a godere di “quello che abbiamo”, guardando con fiducia e speranza a quello che verrà. 

 

FOREVER FREE

È un brano pop corale che vede il coinvolgimento di una dozzina di cantanti, i quali si alternano, fino ad unirsi nei ritornelli finali in un coro pop/gospel, sull’esempio di “We are the world” del collettivo USA for Africa. Il testo parla di Angelina, una donna costretta ad abbandonare il suo paese e a separarsi dalla sua famiglia per scappare dalla follia della guerra. Angelina va in cerca della libertà e di un posto dove poter condurre una vita normale, e sogna un mondo giusto dove poter essere “per sempre libera”. Il brano vuole essere un inno alla libertà delle persone, come individui e come comunità. In questo caso si canta una sorta di rinascita “sociale”.

 

SAY GOODBYE 

Una rock ballad che risente di influenze di artisti che hanno fatto la storia di questo genere, come Bon Jovi, Aerosmith, Bryan Adams, ecc. Il brano è cantato da Ario Avecone e parte con un’atmosfera soffusa, con pianoforte e tastiere, per poi crescere gradualmente nell’arrangiamento fino ad esplodere con le chitarre elettriche e con i ritornelli finali. Il testo racconta la fine di una storia d’amore. Il protagonista ricorda e rimpiange ciò che è stato, deve fare i conti con la difficoltà di affrontare la fine di un amore, e accettare quanto possa essere duro, ma necessario per andare avanti, dirsi definitivamente addio, e quindi giungere a una rinascita, in questo caso “sentimentale”.

 

PROUD

Un brano pop dal sapore country/folk, cantato da Rossana Falzarano, e forse la canzone dalle sonorità più atipiche di tutto il disco. Compaiono in essa strumenti come armonica a bocca, chitarra slide e percussioni, e il suono delle chitarre acustiche stavolta predomina il sound generale. Il testo parla, anche con una certa ironia, di quanto l’orgoglio possa influenzare e in qualche caso compromettere un rapporto di coppia.

 

FEEL THE WIND 

Ultima traccia del disco Reborn, di cui rappresenta l’atto di definitiva e completa rinascita, e videoclip che lancia l’uscita dell’album. Il brano è cantato da Emanuele Durante, e si presenta come un vero e proprio inno alla vita, in cui testo e musica crescono e si legano tra loro in un pop intenso ed emozionale, offrendo una serie di inviti alla leggerezza e di rimedi, semplici quanto profondi, su come andare avanti e affrontare piccole e grandi difficoltà quotidiane, su come apprezzare ogni singolo istante e godere di piccoli gesti e sensazioni, in una sorta di manuale musicale per la gioia di vivere che l’autore rivolge a sé stesso e all’ascoltatore




Contatti e social

 

Sito web: www.andreabarone.com

Facebook: https://www.facebook.com/andreabaronemusic 

Instagram: https://www.instagram.com/andreabarone983 

Youtube: https://www.youtube.com/c/TREESMUSICSTUDIO



BIO

 

Andrea Barone è nato a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, nel 1983, e risiede a Nocera Superiore. Tastierista, pianista e compositore, è diplomato in pianoforte classico e in composizione multimediale al conservatorio di Salerno. È stato tastierista in molte formazioni, sia di cover che di brani originali. Con queste ultime (tra cui gli Stamina e i Rockammorra) ha inciso diversi dischi e suonato sia in Italia che in Europa. Oltre a suonare e a comporre, insegna musica nelle scuole e si occupa di colonne sonore: ha pubblicato il saggio “Soundtrax”, mentre con il suo progetto “Lost Dimension” reinterpreta celebri colonne sonore del cinema. Dopo aver pubblicato il singolo “Forever free”, ha inciso Reborn, suo primo album solista.

 

venerdì 28 maggio 2021

CARLO AUDINO “Canzoni d’amore” è il ritorno alla musica del chitarrista e cantautore romano

 Una tipica canzone da spiaggia che fa ritrovare il ricordo di pomeriggi e serate passate con gli amici a cantare


In radio dal 28 maggio


Ricordi di pomeriggi passati in spiaggia a suonare la chitarra con gli amici. Ricordi di sguardi, sorrisi, voci, odori... il tutto miscelato dal frastuono delle onde e dei bambini che costruivano castelli di sabbia. C’è tutto questo in “Canzoni d’amore”, il brano con cui Carlo Audino sceglie di tornare alla musica. 

«Ho scritto almeno una decina di brani in riva al mare: qualcuno per amore, qualcun altro immerso in riflessioni profonde suscitate dall'infinito spazio rotto soltanto dal fragore delle onde. Perciò non poteva mancare una canzone dedicata alla comitiva che cantava, anche se li ho persi tutti di vista, anche se ho paura di chiedere perchè so benissimo che molti di loro non ci sono più. E così quando canto questo brano mi emoziono ancora di più, come fosse un malinconico e affettuoso saluto». Carlo Audino 

La voglia di rimarcare lo stile da “falò sulla spiaggia” è palesata anche nella composizione del brano, con le parti disallineate con la voce principale mentre le parole del testo si legano per similitudine alle parole del canto centrale, tipico di chi canta senza ricordare bene il testo. 


La registrazione è stata effettuata presso "LR Studio" di Lariano (RM). Gli arrangiamenti sono curati dallo stesso autore e da Riccardo Taddei, che ha anche suonato le tastiere ed il pianoforte. La sezione ritmica è di Simone Ceracchi (basso) e Luca Fareri (batteria).


Autoproduzione

Radio date: 28 maggio 2021



Contatti e social


Sito: carloaudino.it

Facebook: facebook.com/karlaudino

Twitter: twitter.com/carlo_audino

Instagram: @carlo_audino_music

TikTok: tiktok.com/@carlo_audino_music

YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCeYbsvUtk1jxa0vwBIXBDnw

Spotify: https://open.spotify.com/artist/67lsVndBoiZORqZdHSCoQl




BIO

Classe 1964, inizia a suonare la chitarra a 15 anni seguendo le orme del padre Antonio. Nel giro di pochi mesi comincia a scrivere i primi brani ispirato soprattutto dalla figura di Ivan Graziani. Nel 1996 e 1997 è all'Accademia della Canzone di Sanremo con un giovane e spaesato amico di allora: Tiziano Ferro. Nel frattempo crea uno studio di registrazione per poter fissare le proprie emozioni, trovandosi al centro di un gruppo di amici artisti, per i quali si presta in qualità di arrangiatore e tecnico del suono, senza abbandonare la propria carriera musicale. 

Nel 2012 un gravissimo incidente di moto gli è quasi fatale e gli distrugge il polso ed il braccio sinistro: secondo i medici non potrà mai più suonare la chitarra. Invece dopo qualche anno di rassegnazione decide di riprovare, magari solo per quel poco che l'agilità delle dita della mano sinistra gli consentono. Così prova a suonare l'accompagnamento per gli inni ecclesiastici durante le funzioni della domenica sera presso la chiesa St John Fisher di Rochester (UK) dove si era trasferito da qualche anno. Miracolosamente nel giro di poche domeniche riprende confidenza con un nuovo modo di suonare e passa dalle celebrazioni ecclesiastiche ai locali vicino Londra. Finalmente, nel 2021, ha deciso di dare una possibilità alle sue vecchie canzoni, avendo ricominciato anche a scriverne di nuove.


HOKA HEY “Shelte” è il concept ep dall’inconfondibile carattere rock del duo abruzzese

  Sei brani che affrontano il tema delle decisioni e delle strade che queste possono aprirci



Release Ep 28 maggio


Gli Hoka Hey tornano con sei brani che parlano delle decisioni che determinano il nostro cammino, modificando la nostra realtà ed il modo in cui realizziamo il nostro sogno personale. Piccole o grandi variazioni che ci avvicinano o ci allontanano dal compiere il nostro destino. In una parola “Shelte” (scelte), che quotidianamente ci accompagnano nella vita, guardiane di tutti i bivi che ci si pongono innanzi e che non sono mai da trascurare. «Se non scegli, hai già fatto la tua scelta!» concludo gli Hoka Hey. 


L’artwork di “Shelte” è stato disegnato da Erik Solla e rivisita in chiave alata la figura della Temperanza, rappresentandola intenta ad equilibrare il maschile ed il femminile all’interno di ognuno di noi, ed immersa nei diversi elementi che compongono il cosmo.




TRACK BY TRACK


DEDALO

L’Amore oltre le forme trasforma gli occhi e permette di vedere la realtà in tutta la sua luminosità e la sua vera bellezza. Un ritorno alla visione pura del bambino che vede tutto con magia, che apre le ali, e va oltre la mente prigioniera e labirintica dell’adulto.


DIAMANTE

La disciplina e l’apertura di cuore sono necessarie a far brillare il diamante nascosto in ognuno di noi. Occorre costanza nel restare vibranti in amore, oltre ogni attaccamento e identificazione e nell’esprimerlo per contagiare tutti ad aprirsi all’invisibile. 


LE DOMENICHE

Una proposta per uscire dal sonno in cui ci si immerge nella quotidianità. Iniziare a far spazio ad una realtà diversa, di magia piena e di contatto, per tornare bambini e vivere pienamente. Dentro una bolla, oltre il rumore dei condizionamenti esterni.


LUNA PIENA

Arrendersi a ciò che è, col coraggio di lasciarsi andare per farsi trascinare dall’invisibile oltre il conosciuto, oltre le paure della mente, e scoprire la creatività, l’intuizione, il Sole riflesso nel proprio cuore, nel proprio femminile accogliente. È un brano ispirato e intimo, nato in una notte di luna piena e che ha aperto il flusso a tutti gli altri brani.


MANCANZE

Trovare il proprio centro, il proprio spazio sacro, il proprio contatto con il sé, la propria pienezza, la propria apertura di cuore al mondo e a tutte le dimensioni esplorabili come risposta alla continua mancanza di un sostegno esterno. Per condividere in pienezza il proprio essere invece di mendicarlo al prossimo. Donare invece di depredare.


SU 

Un invito a salire più su, oltre l’ordinario, oltre il conosciuto, oltre il razionale, partendo da un centro stabile e libero. Il matrimonio con la propria anima che apre le porte alla multidimensione, alla sorpresa, alla magia, al flusso che anima il tutto, per lasciarsi avvolgere e meravigliare. Ancorati al sentire, oltre le forme, in un volo infinito. 





Autoproduzione

Release album: 28 maggio 2021


Contatti social

Facebook https://www.facebook.com/hokaheyrock/

Instagram https://www.instagram.com/hokaheyband/


BIO


Gli Hoka Hey sono Emidio De Berardinis (testi, voce) e Marcos Cortelazzo (musiche, produttore), un duo rock, che nasce ufficialmente nel 2018 sulla spiaggia abruzzese. Il duo ha già pubblicato il singolo “Gravità” (2019) e i due Ep “Super Legato Mantra” (2019) e “ II “ (2020) e sta lavorando all'uscita di “Shelte”, Ep composto da sei brani. 

Il loro stile mantiene centrale il rock, ibridato con generi musicali come musica etnica, pop, elettronica e bossa nova. I loro testi parlano di mondi interiori, psicologia, spiritualità, attraverso metafore quotidiane. Il nome della band riprende il grido di battaglia di Cavallo Pazzo, e significa “Oggi è un buon giorno per morire!”. Con un grido di battaglia, gli Hoka Hey si mettono in gioco, cantando al mondo intorno, del mondo che c’è fuori e di quello che c’è dentro.


G-FRA feat. Daudia “Sensuality” è la nuova produzione del compositore lussemburghese di adozione

  Interpretato da Daudia, il duo protagonista di XFactor Romania 

Dopo l’amore, celebrato nel singolo “Ogni sera”, questa volta è la sensualità, giovane e libera, a trovarsi al centro dell’indagine musicale di G-Fra. Il produttore e compositore dà vita a un brano dal taglio internazionale interpretato da Daudia, il duo composto da Claudia Pasquariello e Davide Maiale, già vincitori di Area Sanremo TIM nel 2018 e protagonisti di XFactor Romania. 

Assolutamente pop resta la chiave di narrazione scelta che, in questa occasione si arricchisce di venature dance. 

G-Fra è inoltre autore del libro “69° di sensualità” pubblicato a luglio 2020 




 

Autoproduzione 

Radio date: 28 maggio 2021

 

Contatti e social 

SITO https://www.gregoirefratacci.com

IG  https://www.instagram.com/g_fra_1/

FB  https://www.facebook.com/G-FRA-103309024748910

SPOTIFY https://open.spotify.com/artist/7LdCsy7Sw3iEbQj9KxcfB5?si=-IfChQBgQReMFp-zVjKdPg

CANALE YOUTUBE https://www.youtube.com/channel/UCrDQgk7yvgHmbeE2-z9Evhg

 

BIO

Gregoire Fratacci, in arte G-FRA, vive a Lussemburgo, ma nasce a Monaco ed ha origini familiari italiane. Eclettico ed effervescente scrittore autodidatta, è affamato di scoperte e conoscenza. L’autore intraprende studi classici e commerciali che gli valgono una brillante carriera nel settore della finanza. Ma è il mondo delle arti (in particolare la canzone e la scrittura) ad attirarlo da sempre. Epicureo convinto, lo scrittore si diverte a giocare con la musicalità delle parole; l’amore, l’eros e lo humour sono i suoi temi preferiti. G-FRA si dedica a degli esperimenti letterari che condivide con il musicista e compositore Fabrizio Peco. L’autore prende nel tempo sempre più coscienza del gusto che prova a scrivere. Fabrizio Peco lo invita allora a realizzare uno dei suoi più grandi sogni: comporre dei testi di sua propria mano, sviluppare la sua creatività diventando autore. 

Nel 2017 Fratacci scrive Sensual’Été, una raccolta di racconti erotici in versi che trasportano il lettore nell’universo personale dello scrittore, fatto d’amore per la vita, viaggi sorprendenti e incontri inaspettati. 

Il singolo che sancisce l’esordio musicale da autore e compositore è “Andiamo avanti”. Pubblicato a giugno 2020, il pezzo raggiunge in pochi giorni la 18esima posizione nella classifica Pop Italia e la 47esima nella Top Singoli Italia di iTunes.

A dicembre 2020 viene pubblicato il secondo singolo da autore e compositore “Ogni sera”.

SASHA VINCI “Non ho paura” è il nuovo singolo estratto da Mercurio, progetto cantautorale dell'artista e performer siciliano

 Il singolo è una delle nove espressioni musicali contenute nel progetto cantautorale “Mercurio”


In radio dal 28  maggio


Dopo “Castelli di rabbia”, "Non ho paura” è il secondo singolo che accompagna l’uscita dell'album Mercurio, progetto cantautorale dell’artista visivo Sasha Vinci, che ha deciso di utilizzare, per la prima volta in maniera diretta e totalizzante, il potere evocativo, metaforico e incisivo delle parole. 


L’album nasce a quattro mani insieme al musicista Vincent Migliorisi e rappresenta un canto liberatorio ed espressivo, che prende forma nell’isolamento del lockdown, per riportare l’attenzione alla natura instabile e contraddittoria dell’essere umano che ha la capacità, indifferentemente, di toccare gli abissi e di intraprendere un volo “magnifico”. 


I testi raccontano di storie interrotte, di eventi di cronaca, di emozioni forti e distruttive: di rabbia, collera e amore, ma anche di noia e di paura, senza veli né ipocrisie. Come in "Non ho paura” che, contrariamente a quanto esprime il titolo, parla proprio di una costante dell’essere umano: la paura. Nel testo l’autore evoca delle immagini forti e tragiche come quando parla di “carne di sale”, un riferimento ai migliaia di morti del Mediterraneo, di cui egli è geograficamente testimone o di “una cattedrale che crolla”, metafora di una fede in declino e di una spiritualità perduta.

Da un'atmosfera inquieta iniziale emerge il delay di una chitarra che traghetta l’ascoltatore verso un approdo sicuro, dove il leitmotiv “Non ho paura” restituisce fiducia ed esorcizza lo stesso sentimento.



Etichetta: aA29 Project Room 

Radio date: 28 maggio 2021


ASCOLTA MERCURIO 

https://open.spotify.com/album/3pc31w7Kb7PFhK21OM182N







Contatti e social



Sito Artista: http://www.sashavinci.it


Sito galleria: https://aa29.it/en/


Pagine social dell’artista

FB: Sasha Vinci 

IG: @sasha.vinci


Pagine social della galleria

FB aA29 Project Room 

IG  @aa29projectroom 


Profilo Vimeo Artista 

https://vimeo.com/user138461245




BIO

Sasha Vinci (1980) vive a Scicli, in Sicilia. 


Il fondamento della sua ricerca si basa sulla continua sperimentazione e dialogo tra differenti media artistici quali performance, scultura, disegno, pittura, scrittura e musica; linguaggi grazie ai quali l’artista s’interroga sulle complessità dell’esistente, per giungere a una visione ampia e plurale. La performance è il mezzo espressivo da cui spesso l’intero progetto si origina: è frutto di uno sforzo collettivo e parla di trasformazione sociale, di coesione, di resistenza politica. 

Da sempre interessato alla simbologia, studia i rapporti numerici sottesi alla natura e alla musica, attinge alle teorie platoniche e pitagoriche che trattano dell’armonia e dell’ordine dell’universo, e utilizza oggetti, strumenti e simboli tipici della tradizione siciliana, adattandoli a nuovi contesti. 

Porta avanti inoltre la ricerca sul Multinaturalismo che esprime, attraverso diversi media, la necessità che ha l’essere umano di immaginare, attraverso nuove forme e configurazioni, delle vie alternative d’interazione e convivenza con le altre specie animali e vegetali, evitando la distruzione degli habitat. L’artista sperimenta anche con la parola e con il linguaggio: disegna parole in LIS, combina nuovi slogan e manifesti politici, inserisce nei disegni lettere sparse, da decifrare. Infine, lavora con la parola scritta e cantata, per dare voce a urgenti riflessioni sociali e politiche e per manifestare le luci e le ombre dell’età contemporanea. Dal 2013 collabora attivamente con il musicista Vincent Migliorisi per dare vita agli arrangiamenti musicali e all’apparato sonoro che accompagna le performance e i video d’artista: il suono diventa una costante nelle opere e nei progetti che realizza.  

Il lavoro di Sasha Vinci è stato presentato ed esposto in musei, spazi no profit, biennali, rassegne artistiche, università nazionali e internazionali e teatri come: Reggia di Caserta; MACRO - Roma;  MAMbo - Bologna; Manifesta12 - Palermo; Villa D’Este - Tivoli; FuturDome - Milano; Centro Culturale La Mercè, Girona-Barcellona; Università Ca’ Foscari - Venezia; NYU School of Engineering - New York; Art Centre dell’Università di Silpakorn - Bangkok; Teatro La Fenice - Venezia.

Dal 2016 è rappresentato dalla galleria aA29 Project Room. 


A marzo 2020, quando il mondo si è fermato, l’artista Sasha Vinci ha scelto di rispondere al silenzio, alle distanze e all’isolamento imposto dalla pandemia, con la creazione di un nuovo progetto fatto di parole e di canto, di note e di musica, in collaborazione con il musicista Vincent Migliorisi, co-autore dei brani, e con il sostegno di aA29 Project Room. 


Biografia completa 


martedì 25 maggio 2021

KRIKKA REGGAE “Milioni di prove” è la bonus track dell'Ep Klod, colonna sonora dell'omonimo cortometraggio sulla storia di Klaudio Ndoja

 

 

Una palla da basket salva un bambino nel mar Mediterraneo, in quella striscia d’acqua che separa l’Albania dalla Puglia. La stessa palla accompagna la vita di quel giovane emigrato - Klaudio Ndoja - nella sua nuova vita, portandolo in serie A, campione del Brindisi Basket. 

Questa è la storia che sta alla base del cortometraggio Klod, diretto da Giuseppe Marco Albano. L’opera audiovisiva è stata prodotta dall’Apulia Film Commission in collaborazione con la Mediterraneo Cinematografica nell’ambito del progetto CIRCE.

Dalla colonna sonora del cortometraggio nasce l’Ep omonino frutto della collaborazione tra il compositore e musicista siciliano Roberto Pellegrino con il regista lucano Giuseppe Marco Albano. L’Ep Klod, infatti, raccoglie musiche originali composte per ricreare le atmosfere e gli stati d’animo di sofferenza, azione e riscatto del film, creando una commistione tra sonorità di stampo tradizionale e avveniristico. Una ricerca che passa dalla ciftelia, strumento a corde della cultura albanese, ai synth evolutivi. Questo e molto altro è stato cucito ad hoc sulle scene del film creando sottolineature e contrappunti, dissolvenze incrociate e richiami ad un periodo storico ben delineato. 

La colonna sonora non contiene solo musiche strumentali, ma contributi di Mr. Colla e Alea. Il rapper albanese Mr. Colla è autore del testo della canzone “Chance”, sulla base realizzata dallo stesso Pellegrino, che accompagna anche i titoli di coda. Un brano italo-albanese dal sapore truce, color della rivincita, in un eterno profumo di soddisfazione.

All’interno dell’Ep, creata sulla stessa base di “Chance”, è presente la bonus track “Milioni di prove” scritta ed eseguita dalla Krikka Reggae.  

«Il testo di Milioni di prove è la fotografia di una parte della vita del protagonista del corto, ma che può essere la stessa per tutti noi. La vita è un viaggio in cui noi, almeno all’inizio non possiamo decidere nulla, ma sono le milioni di prove a cui siamo sottoposti che ci formano e ci insegnano a percorrere strade impervie e pericolose che portano anche a grandi soddisfazioni…bisogna cadere in picchiata se vuoi imparare a volare!» Krikka Reggae

Il brano dal sound rap e pop, a livello sonoro rappresenta sicuramente una novità per la Krikka e permette al gruppo di esprimersi con una nuova energia e comunicabilità, senza dimenticare le proprie radici linguistiche e sonore. In questo caso la base di Roberto G.Pellegrino ed è stata rimodellata e remixata sulle sonorità Krikka Reggae dal giovane producer e chitarrista della band lucana Wise Koala (Matteo Di Biase). Le voci dei due cantanti della band Manuel Brando e Big Simon riescono ad interpretare perfettamente la stessa idea del corto espressa in maniera altrettanto efficace nel videoclip dello stesso regista Giuseppe Marco Albano, dove le figure dei due cantanti si alternano ad immagini dello short movie. 

Mixato da Ricky Rinaldi dell’Ohmguru studio di Bologna, è stato  masterizzato da Giovanni Versari (La maestà mastering studio)



 

 

Etichetta: LSD Label

Release Ep: 7 maggio  2021

Radio date: 7 maggio 2021




Contatti e social

 

Web: www.krikkareggae.eu 

Facebook: https://www.facebook.com/KrikkaReggaeBand/

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Twitter: https://twitter.com/KrikkaReggae

Spotify: https://open.spotify.com/artist/10xLagCi01FUUZjTymHoMv

YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCBpMptfEdQVwfCKpBq03Fiw




KRIKKA REGGAE

La band nasce nell’estate 2001 in occasione di feste e dance hall, in Basilicata, sulle spiagge della costa jonica. L’uso del dialetto bernaldese e la rielaborazione della musica giamaicana sono elementi che generano un impulso creativo spontaneo nei ragazzi della Krikka Reggae che, in pochissimo tempo, riescono a comporre un consistente repertorio di brani originali da suonare dal vivo. 

Nel 2004, la Krikka Reggae si aggiudica l’Italian Reggae Contest - promosso dal Rototom Sunsplash - come migliore gruppo reggae emergente italiano. Il primo album della  Krikka Reggae esce a maggio 2005 (Ondanomala Record/Arezzo Wave distr. Edel). Il titolo è una chiara dichiarazione d’intenti “Da mo’ s’aval”, che in dialetto bernaldese vuol dire “adesso si fa sul serio”. Seguono “Na’soluzion” con l’etichetta di Roy Paci Etnagigante - V2 distr. Universal (2006) e “Liberati” per l’etichetta Etnagigante Ingegni - distr. Goodfellas (2011), con la partecipazione di Roy Paci, Bunna (Africa Unite), Nando Popu (Sud Sound System), Mama Marjas, Macro Marco, Franziska, Rankin' Lele & Papa Leu, Hubu, Tonico 70. Nel 2012 esce “Lukania” il singolo diventato un vero e proprio inno della loro regione. Nel 2014 esce il quarto album “In viaggio” (Krikka reggae/Artistfirst) che ospita Zulù’ dei 99 Posse, Roy Paci, Mr. Perfect Giddimani, Fido Guido, Patto Mc Fyah George.

Nel 2015 il bassista Enzo Sceriffo Russo e il chitarrista Matteo “ciuffo” Di Biase, entrano nella band e il 2016 è l’anno del quindicesimo anniversario di carriera, festeggiato con un grande concerto tenutosi nel parco del castello di Matera (Capitale Europea della cultura 2019) il 21 giugno 2016 esattamente 15 anni dopo il primo concerto. Seguono anni di live e progetti speciali e, nel 2020, la band pubblica “Confusione” in collaborazione con i Sud Sound System mentre comincia il lavoro in studio e la scrittura di nuovi brani che vedranno la luce per la fine del 2021.

 

LUKANIA SOUND DIGITAL 

Fondata nel 2013 dai frontman della Krikka Raggae, Manuel Tataranno e Simone Cammisa dopo 15 anni di “Sound e Cultura”, oggi le attività sono anche gestite con il contributo dei produttori cinematografici Angelo Troiano, nuovo presidente dell’associazione e Francesco Lattarulo oltre al musicista e compositore Roberto Pellegrino. Questo assetto dinamico garantisce competenze artistiche, musicali e audiovisive parallelamente a conoscenze organizzative ed amministrative a supporto di tutti i progetti prodotti.Lukania Sound Digital oltre ad essere studio di registrazione lavora come distribuzione musicale grazie all’accordo con Artist First / Music First. Parallelamente sta sviluppando il laboratorio di produzione con la linea LSD Label e di edizioni musicali con Edizioni LSD. 

 

ROBERTO G. PELLEGRINO

Nel 2017 consegue il Diploma Accademico del Triennio di I Livello presso il Conservatorio G. Puccini di La Spezia e il Diploma in Musica e Sonorizzazione per Cinema e Tv presso l'Accademia Griffith di Roma.

Vincitore della categoria lungometraggio del Mercurio d'Argento 1^ edizione 2019 per la colonna sonora di “Ho bisogno di te” di M. Zicarelli, unico film italiano in concorso al Riviera International Film Festival, compone le musiche anche per "Il cielo guarda sotto" di R. Gasparro e “Qui non si muore” dello stesso regista. Di Agosto 2019 la produzione delle musiche per “Il corso del fiume Aniene”, documentario di F. Ferrari. Nel 2020 compone le musiche originali per il cortometraggio “Klod”, in finale al Giffoni Film Festival. Nel Dicembre 2020 il brano “Chance” del film “Klod” vince il 1° premio come Miglior Musica Originale per Film al VisioniCorte Film Festival 2020.

SASHA VINCI “Mercurio” è il nuovo progetto cantautorale dell’artista e performer siciliano

  Nove canzoni per un progetto inedito in collaborazione con il musicista Vincent Migliorisi




A marzo 2020, quando il mondo si è fermato, l’artista Sasha Vinci ha scelto di rispondere al silenzio, alle distanze e all’isolamento imposto dalla pandemia, con la creazione di un nuovo progetto fatto di parole e di canto, di note e di musica, in collaborazione con il musicista Vincent Migliorisi, co-autore dei brani, e con il sostegno di aA29 Project Room. 


Nei giorni di lockdown lo studio dell’artista si è trasformato in una sala di registrazione, con un ordine e un aspetto del tutto diversi da quelli ricorrenti. I tavoli da disegno, le vasche d’argilla e le basi in legno per modellare le sculture hanno lasciato lo spazio agli strumenti musicali, agli amplificatori, alle casse e ai microfoni. È nata così la nuova performance di Sasha Vinci, nell’immediatezza della parola figurata, in cui la voce si è fatta strumento. Mercurio è il titolo scelto per questo progetto inedito composto da 9 canzoni originali, scritte, cantate e interpretate dall’artista. 


Come nell’antica mitologia, Mercurio torna a essere un messaggero dinamico e veloce, che viaggia tra le luci e le ombre del proprio presente, tra le immagini e i ricordi, i simboli e le metafore, l'onirico e il reale, la vita e la morte. Mercurio è anche il metallo liquido, “argento vivo” che non si riesce a intrappolare, né a racchiudere in uno spazio definito, ma che fluisce libero, diventando il simbolo della metamorfosi, della trasformazione e dell’espressione volontaria


Nove storie interrotte, frammenti di vita personale, eventi di cronaca alternati a sogni, utopie e chimere, compongono i versi di queste canzoni: parole ritmate ed evocative che si pronunciano, ma che potrebbero facilmente tramutarsi anche in immagini, tanto è forte la loro allusività. La parola scritta e il linguaggio in generale sono da sempre strumenti di fascinazione per l’artista che li utilizza attraverso qualsiasi forma: nei disegni, nei dipinti, così come nelle performance partecipate, assumendo, di volta in volta, sembianze nuove. 


Nelle canzoni di Mercurio si susseguono e mescolano le ricerche e le ossessioni dell’artista: si parla di utopie possibili, forme multinaturali, fantasie e visioni, atti di violenza e amore, libertà di azione ed espressione al di là di ogni forma di potere e autoritarismo. Non è un caso che nei versi venga evocato anche P. P. Pasolini, figura ispiratrice per l’artista, grande personalità creativa e poetica, ma anche personaggio pubblico, attivo politicamente. In lui l’incarnazione dello spirito libero per eccellenza, testardo e ostinato, contrario ad ogni formalità e imposizione. 


La collaborazione tra Sasha Vinci e Vincent Migliorisi prosegue in maniera continuativa dal 2013, da quando il musicista viene coinvolto in alcune performance e progetti dell’artista come La Repubblica delle Meraviglie (Venezia, 2018) e A Human Flower Wall (New York, 2019). Due personalità creative differenti quelle di Vinci e Migliorisi, che in Mercurio intrecciano le loro competenze, ampliando gli orizzonti. 


Con Mercurio Sasha Vinci canta per rompere il silenzio, per tornare a essere parte integrante di una collettività che necessita di nuove visioni e nuovi dibattiti critici. 




Track by track 


CASTELLI DI RABBIA

I margini della società, la cruda realtà narrata attraverso le sonorità glaciali e in parte ostiche delle strofe trovano un loro scioglimento nel refrain, dove un sentimento positivo di rivalsa e di una nuova dignità dell’essere umano alimentano la reazione potente contro le ingiustizie, le oscenità e i soprusi del presente. 


IL MAGNIFICO VOLO

Un amore spezzato, finito, narrato da una musica che invece dà un piacevole senso di trasporto e di slancio, verso qualcosa di nuovo che sta per iniziare. Una necessità, quella di volare, anche solo con la mente, che porta a contraddire e contrastare ciò che abbiamo di più contingente e fisico e da cui non possiamo separarci: il nostro corpo, con il suo peso.


NON HO PAURA

La paura è una costante dell’essere umano che avverte la precarietà e l’incertezza del presente (“tempi d’acciaio”). Nel testo l’autore evoca delle immagini forti e tragiche come quando parla di “carne di sale”, un riferimento ai migliaia di morti del Mediterraneo, di cui egli è geograficamente testimone o di “una cattedrale che crolla”, metafora di una fede in declino e di una spiritualità perduta.

Da un'atmosfera inquieta iniziale emerge il delay di una chitarra che traghetta l’ascoltatore verso un approdo sicuro, dove il leitmotiv “Non ho paura” restituisce fiducia ed esorcizza lo stesso sentimento.


MERCURIO

Punto di partenza e di raccordo per Sasha e Vincent, che dopo la stesura hanno deciso di realizzare insieme l’omonimo album. L’idea che sta alla base è ben definita: versi sciolti, che si susseguono in un intercalarsi d’immagini astratte, sempre nuove e differenti, evocative, che suggeriscono e stimolano, senza alcuna pretesa di dare forma a un racconto unitario e coerente. La varietà e variabilità del reale, con le sue contraddizioni e ossimori, con le sospensioni e i cambi di rotta improvvisi.  E un ritornello che ti lascia.


PENNA E CALAMAIO

“Penna e calamaio" è l’elogio della scrittura. La sfida del foglio bianco, che non è ancora stato macchiato d’inchiostro. È il momento dell’atto creativo, quando all’ispirazione si alternano dubbi, frustrazioni e incertezze. A una frase cantata in coro e ripetuta si alterna il contro-canto dell’artista che risponde con l’eco “fragile”, condizione indispensabile della creazione.  


UN GIORNO SENZA ORE

Pura rock-ballad , è senza dubbio uno dei brani a cui l’artista è maggiormente legato. Un ritratto frammentato della società, che gioca su antitesi e contraddizioni, con qualche sfumatura grottesca, come il “pagliaccio che si arrampica lento sulle mura del faro”. Tra i versi ricorrono immagini forti e taglienti: il cittadino “condannato all’obbedienza”, o la “lingua tra le gambe per placare una pena”, una scena che ricorda le torture e le deformazioni a cui sono soggetti i corpi nei dipinti di Bosch. Ancora una volta un riferimento a Pasolini, “il petalo incarnato alla croce”, un’associazione impossibile, che ricorda la Passione di Cristo, attraverso un simbolo estremamente delicato e puro. 


POESIE DELLA CRUDELTÀ 

È un omaggio a Antonin Artaud e ai suoi versi dissacranti e anarchici. “Ho detto crudeltà come avrei detto vita” - afferma il poeta, drammaturgo e attore francese, per il quale la parola era fonte di conoscenza suprema degli aspetti violenti e al contempo sublimi della realtà. Anche l’artista non stempera i toni, dice il vero senza filtri né attenuazioni, perché la vita va presa nel suo impeto e nel suo incessante cambiamento. Nonostante il riferimento incontestabile alla cruda realtà, la canzone si chiude parlando d’amore. 


SILENZIO

Nel brano viene accentuata l’indole dell’artista che è abituato a ricercare continuamente e instancabilmente qualcosa di nuovo, nuove forme di sperimentazione, quasi fosse un assillo e un’ossessione che gli nasce da dentro e a cui non può rinunciare. 

Il silenzio è un passaggio intermedio di questa ricerca frenetica, è “deforme” perché non realmente riconosciuto e compreso dall’artista. Musicalmente è un omaggio alla wave degli anni ’80, con l’uso abbondante di delay sulle chitarre e sintetizzatori volutamente “poco” evoluti.


OCCHI ALLE STELLE 

Il ritmo del brano è incalzante, per descrivere la contemporaneità, con le sue ombre, le colpe dell’essere umano e le rispettive condanne, le note tragiche e le distopie. È un attraversare tutto questo malessere, fino ad emergere dagli abissi dell’Inferno e alzare lo sguardo per “riveder le stelle”, come direbbe Dante. Volgere gli occhi al cielo stellato diventa dunque un gesto di elevazione e di riscatto della condizione umana, spesso miserabile, ancora possibile. L’animo può ancora nobilitarsi. 



Etichetta: aA29 Project Room 

Realise album: 3 maggio 2021



ASCOLTA MERCURIO 

https://open.spotify.com/album/3pc31w7Kb7PFhK21OM182N





Contatti e social



Sito Artista: http://www.sashavinci.it


Sito galleria: https://aa29.it/en/


Pagine social dell’artista

FB: Sasha Vinci 

IG: @sasha.vinci


Pagine social della galleria

FB aA29 Project Room 

IG  @aa29projectroom 


Profilo Vimeo Artista 

https://vimeo.com/user138461245



BIO

Sasha Vinci (1980) vive a Scicli, in Sicilia. 


Il fondamento della sua ricerca si basa sulla continua sperimentazione e dialogo tra differenti media artistici quali performance, scultura, disegno, pittura, scrittura e musica; linguaggi grazie ai quali l’artista s’interroga sulle complessità dell’esistente, per giungere a una visione ampia e plurale. La performance è il mezzo espressivo da cui spesso l’intero progetto si origina: è frutto di uno sforzo collettivo e parla di trasformazione sociale, di coesione, di resistenza politica. 

Da sempre interessato alla simbologia, studia i rapporti numerici sottesi alla natura e alla musica, attinge alle teorie platoniche e pitagoriche che trattano dell’armonia e dell’ordine dell’universo, e utilizza oggetti, strumenti e simboli tipici della tradizione siciliana, adattandoli a nuovi contesti. 

Porta avanti inoltre la ricerca sul Multinaturalismo che esprime, attraverso diversi media, la necessità che ha l’essere umano di immaginare, attraverso nuove forme e configurazioni, delle vie alternative di interazione e convivenza con le altre specie animali e vegetali, evitando la distruzione degli habitat. L’artista sperimenta anche con la parola e con il linguaggio: disegna parole in LIS, combina nuovi slogan e manifesti politici, inserisce nei disegni lettere sparse, da decifrare. Infine, lavora con la parola scritta e cantata, per dare voce a urgenti riflessioni sociali e politiche e per manifestare le luci e le ombre dell’età contemporanea. Dal 2013 collabora attivamente con il musicista Vincent Migliorisi per dare vita agli arrangiamenti musicali e all’apparato sonoro che accompagna le performance e i video d’artista: il suono diventa una costante nelle opere e nei progetti che realizza.  

Il lavoro di Sasha Vinci è stato presentato ed esposto in musei, spazi no profit, biennali, rassegne artistiche, università nazionali e internazionali e teatri come: Reggia di Caserta; MACRO - Roma;  MAMbo - Bologna; Manifesta12 - Palermo; Villa D’Este - Tivoli; FuturDome - Milano; Centro Culturale La Mercè, Girona-Barcellona; Università Ca’ Foscari - Venezia; NYU School of Engineering - New York; Art Centre dell’Università di Silpakorn - Bangkok; Teatro La Fenice - Venezia.

Dal 2016 è rappresentato dalla galleria aA29 Project Room. 


A marzo 2020, quando il mondo si è fermato, l’artista Sasha Vinci ha scelto di rispondere al silenzio, alle distanze e all’isolamento imposto dalla pandemia, con la creazione di un nuovo progetto fatto di parole e di canto, di note e di musica, in collaborazione con il musicista Vincent Migliorisi, co-autore dei brani, e con il sostegno di aA29 Project Room. 


Biografia completa